Bojinov: "La Juve deve sempre lottare per vincere. Allegri il problema? Follia"
La Juventus non arriva nel suo momento migliore alla sosta per le nazionali. Una sola vittoria nelle ultime 8 partite è decisamente troppo poco per una squadra come quella bianconera e Valeri Bojinov, attaccante che ha giocato a Torino nella stagione 2006-2007, non ha problemi ad ammetterlo a TuttoMercatoWeb.com: "Sicuramente i tifosi si aspettano altro... Era partita bene, nessuno si aspettava questo calo di risultati. Allegri sta facendo giocare anche diversi giovani, è un peccato perché la rosa è forte. L'Inter ha un equilibrio diverso, ma la storia dice che la Juventus deve sempre lottare per vincere".
Nonostante la superiorità dell'Inter?
"Va bene centrare la Champions, ma il DNA della Juventus è lottare per lo Scudetto. Si vede il nervosismo dei giocatori, ora si va avanti e il prossimo anno la rosa sarà più competitiva. L'Inter è più forte, molto più forte, ha esperienza, ma sono sicuro che i bianconeri lotteranno per lo Scudetto nel 2024-2025".
La prossima stagione proseguirebbe con Allegri?
"Ho rispetto per lui, credo anche che i giocatori siano contenti, sta utilizzando pure i giovani. La gente non è soddisfatta, ma un allenatore dipende pure dalla rosa e dire che il problema della Juventus è Allegri sarebbe una follia, ma non è colpa nemmeno dei calciatori. Ci vuole tempo e qualche ritocco. Giuntoli è un direttore molto molto forte, sa di cosa ha bisogno la squadra".
Come giudica la stagione e il momento di Vlahovic?
"Lo conosco, era giovane quando ci ho giocato io. Ha un carattere molto molto forte, ha grande consapevolezza dei suoi mezzi, ma lo vedo un po’ nervoso e questo gli fa perdere le sue qualità. Sono sicuro che vorrebbe sempre far gol e vincere, ma deve crescere, non è bello ciò che è successo con l'Hellas perché sta giocando per un grandissimo club. Deve stare calmo, tranquillo e lavorare, la rabbia deve farla vedere sotto porta e spaccare tutto. Non va bene reagire sempre, deve essere un leader sereno. Tutti gli occhi sono puntati su di lui, deve essere da esempio, avere la testa pulita. Ciò non toglie che ha bisogno di supporto, se la squadra gira fa reparto".
Chiesa invece è troppo discontinuo?
"Ho sempre detto che Chiesa è fondamentale, straordinario e stravedo per lui. Ha avuto un infortunio molto molto grave, avrà bisogno di tempo per tornare ai suoi livelli. Non so se ci sono problemi, ma se fossi la Juve lo terrei, è un patrimonio, può fare la differenza. Deve essere messo in condizione, ma non si discute, è un valore aggiunto".
Come gestirebbe la crescita di Yildiz?
"Sono ragazzi giovani, vanno presi piano piano e fatti giocare. Le aspettative e la visibilità che ti dà la Juve fa sì che tutti si aspettano che diventi il nuovo Ronaldo o il nuovo Messi, ma va preso con serenità. La pressione serve, senza non ero io. Alla Juve c’e anche quando dormi… Devi voler scrivere la storia del club".
Koopmeiners, Zirkzee e Calafiori sono da Juve?
"Possono fare molto molto bene alla Juventus. Fossi direttore li vorrei, economicamente non è facile prenderli, ma in futuro farebbero comodo".
Palladino è già pronto per una big?
"È un ragazzo che ho conosciuto ai tempi della Juve, poi ci ho giocato anche a Parma. Secondo me sì, è molto sereno e tranquillo, intelligente, calmo. È cresciuto tanto, ha idee chiare, ha la sua filosofia, il Monza sta facendo un campionato straordinario, complimenti a tutti. I giocatori migliorano, la squadra ha un'idea di gioco. Ha avuto grandi allenatori come Juric e Gasperini e questo ha inciso. Sono molto molto contento e felice, mi auguro possa fare il salto perché lo merita. Si vede la sua mano. Può essere anche da Juve, è cresciuto lì... Farà una grandissima carriera, gli voglio bene. Spero in futuro di vederlo nella Juve".
Che messaggio si sente di mandare a Firenze dopo la morte di Barone?
"Ho giocato lì e sono legato da affetto a quella città. Mando le mie condoglianze alla sua famiglia. È una perdita per tutto il calcio, non solo per l'Italia e la Fiorentina. Era una persona molto importante, che ha lasciato e dato tutto il cuore per il popolo viola e la Fiorentina. Non l’ho conosciuto personalmente, ma mi hanno parlato di lui e tutti sono rimasti davvero male perché era un riferimento. Mi dicono che fosse una persona straordinaria, mando un abbraccio a Firenze, alla Fiorentina e alla famiglia. Sono rimasto scioccato, ora ci guarda da lassù e continua a sostenere il suo club".