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Bastoni: "Ho lavorato molto su me stesso, ma posso migliorare ancora. Inzaghi è uno di noi"

Bastoni: "Ho lavorato molto su me stesso, ma posso migliorare ancora. Inzaghi è uno di noi"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
ieri alle 09:08Serie A
di Niccolò Righi

Alessandro Bastoni, intervistato da La Gazzetta dello Sport, ha parlato anche della sua crescita personale e dei miglioramenti fatti negli ultimi mesi: “In difesa ho lavorato molto con i video, rivedendo gli errori, ma il passo più importante l’ho fatto a livello mentale. Era un problema di concentrazione: spesso perdevo il focus, non riuscivo a restare dentro la partita per 90 minuti. Ho appena compiuto 26 anni e ho ancora margini di crescita, ma nelle prime stagioni all’Inter non ero pronto al 100%, sotto tutti i punti di vista. La dote che mi rende ‘diverso’ è sempre la capacità di impostare e creare gioco: non so come sarà il difensore del futuro, ma sono orgoglioso di essere stato uno dei primi a cambiare il ruolo”.

Anche fisicamente sembri più resistente…
“Considerando anche la Nazionale, ho già giocato 54 partite. Il turnover è fondamentale, lo abbiamo capito tutti: giocare una gara decisiva ogni tre giorni al massimo è impossibile. Inzaghi non guarda in faccia nessuno, e questa mentalità ci ha portati dove siamo. Penso che anche a livello fisico la mia maturazione non sia ancora completa: arriverò al top a 28-29 anni".

L’adrenalina ti fa superare la stanchezza?
“Sì, più giochi e più ti esalti. A inizio stagione avremmo firmato per essere in semifinale di Champions, in Coppa Italia e primi in campionato. La fatica c’è, ma è bellissimo avere il privilegio di non dover scegliere. Ce lo siamo detti subito: volevamo provarci su tutti i fronti".

Se a fine stagione non dovessero arrivare titoli, sarebbe comunque un’annata positiva?
“Potenzialmente potremmo arrivare secondi in tutte e tre le competizioni. Una stagione vissuta a questi livelli non può essere considerata deludente, anche guardando ad altre squadre che hanno investito molto di più. Ma, lo ammetto, senza coppe resterebbe un po’ di amaro in bocca".

Sulla lotta Scudetto…
“Andiamo a Bologna con entusiasmo, ma servirà grande attenzione: sono una squadra forte, fisica, e sarà una sfida dura. Abbiamo brutti ricordi a Bologna, ma oltre al passato, loro hanno dimostrato sul campo di valere le zone alte della classifica. Il Napoli? Devo molto a mister Conte. Fa il suo gioco, anche con le parole: magari cerca di spostare la pressione su di noi, ma noi restiamo sereni. La nostra forza è sempre stata guardare in casa nostra, anche quando da fuori ci criticavano pesantemente. Vogliamo prenderci questo Scudetto, ma sappiamo che il Napoli lotterà fino all’ultimo: non possiamo permetterci di sbagliare".

Qual è la qualità migliore di Inzaghi?
“Riesce davvero a essere uno di noi. Quando entra in campo, urla, si agita… per noi sono segnali forti, ci danno carica. Lo dimostra anche in allenamento: ha una passione, una grinta e un entusiasmo contagiosi. E quando ci vede un po’ stanchi o nervosi, sa sempre trovare la battuta giusta per sdrammatizzare".

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