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Attenti a quei due: Kean e Zaniolo, quei bravi ragazzi. A Firenze può essere la volta buona

Attenti a quei due: Kean e Zaniolo, quei bravi ragazzi. A Firenze può essere la volta buonaTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
Oggi alle 15:38Serie A
di Ivan Cardia

Attenti a quei due. È il cartello che campeggiava a Coverciano quando Moise Kean e Nicolò Zaniolo frequentavano insieme le selezioni giovanili azzurre. Quasi coetanei - 2000 il centravanti, 1999 il fantasista -, dal carattere così (pericolosamente) affine e dal talento innegabile, si sono piaciuti subito. Con buona pace di Gigi Di Biagio, nel 2019 arrivato a escluderli dall'Under 21 nella sfida con il Belgio per un ritardo durante il risveglio muscolare.

L'ultima di una serie di marachelle, per non calcare il tasto: "Ci sono delle regole, se non vengono rispettate più volte devo intervenire", spiegò all'epoca il selezionatore degli azzurrini. Una vicenda raccontata qualche tempo dopo, nel 2023, dallo stesso Kean: "Ero con Zaniolo, lui metteva musica ad alto volume, giocavamo alla play e alle 11 c'era riunione. Alle 10 e 58 eravamo ancora lì, abbiamo aspettato un sacco di tempo l'ascensore e siamo arrivati alle 11:05. Il mister Di Biagio ci fa: 'Allora? Non va bene'. E io: 'Mi scusi mister, siamo arrivati in ritardo". Mi sono scusato con la squadra mentre a Nicolò faceva ridere la cosa, io lo guardavo e gli dicevo "Ma che c.... ridi?'".

Kean, che in viola ritroverà anche un altro Nicolò, Fagioli, dopo gli anni insieme alla Juventus, ha subito accolto l'amico Zaniolo: "Di nuovo insieme", ha scritto in inglese in una Instagram stories, pubblicando un'immagine risalente proprio ai comuni tempi in azzurro. Proprio l'esplosione di Kean è il miglior biglietto da visita per le speranze di Firenze e di Zaniolo: Gasperini, che a inizio stagione aveva parlato di scommessa da vincere, si è dato per vinto. Alla corte di Palladino, però, Zaniolo potrebbe trovare la definitiva centralità che ha portato l'ex bad boy juventino a esprimere tutto il suo talento, forse frenato più dal fatto che nessuno avesse puntato su Moise nel suo vero ruolo di puro nove: 13 gol in 21 partite di campionato ne fanno un credibile candidato al titolo di capocannoniere. Ora avrà anche gli assist dell'amico di sempre.

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