Ancelotti ritrova il Napoli. Quell'amore mai esploso e un esonero dopo... Un successo
Carlo Ancelotti ritrova il Napoli da allenatore del Real Madrid, lui che prese la guida degli azzurri dopo Maurizio Sarri. A nove anni dall'avventura al Milan, Sor Carletto diventò tecnico della formazione di Aurelio De Laurentiis, figlio della grande ambizione del numero uno del club azzurro: l'esordio con vittoria, poi una campagna Champions che pare importante ma l'urna malevola di Nyon accoppia i campani con Paris Saint-Germain e Liverpool. Finisce a 9 punti nel girone, gli stessi dei Reds che supera il turno a parità di differenza reti, ma per maggior numero di reti segnate. Solo ai quarti di Coppa Italia, fuori allo stesso turno in Europa League eliminato dall'Arsenal, in campionato finisce secondo dietro alla Juventus.
L'esonero dopo le delusioni
La stagione, la seconda, non inizia nel migliore dei modi: quando viene esonerato da allenatore del Napoli, il 10 dicembre del 2019 dopo la gara vinta contro il Genk che definisce la qualificazione agli ottavi di Champions League, Ancelotti è settimo con soli 21 punti conquistati in 15 giornate. "De Laurentiis non aveva più fiducia in me", ha avuto poi modo di dire negli anni seguenti l'allenatore, con il rapporto che si incrinò definitivamente in quel dicembre. "Avemmo una discussione sul ritiro, io non lo volevo, loro sì. Alla fine non erano più contenti di me. Alla fine non erano contenti e ci siamo separati, ma senza conflitti. Non mi piace litigare. Tre giorni dopo ero all’Everton".
Ancelotti e De Laurentiis, rapporti ballerino
Presentato in pompa magna, figlio come detto della voglia di fare lo scalino decisivo da parte del numero uno azzurro, Ancelotti ha avuto modo anche di parlare del suo rapporto con ADL. "Lui è un personaggio molto ironico, molto simpatico – sottolinea Ancelotti – sono stato molto bene con lui, ci siamo separati senza conflitti. Lui non aveva più fiducia, è vero che in campionato le cose non stavano andando tanto bene, però in Champions stavamo facendo bene. Però l’obiettivo della squadra non era la Champions, ma il campionato“.
Il bilancio in azzurro
Gare dispuntate - 73
Gare vinte - 38
Gare pareggiate - 19
Gare perse - 16