Milan, dallo 0-0 ne esce peggio della Juventus: la squadra non ha ancora un gioco
"È s tata una partita degna della nostra Serie A. Definirla brutta è poco. Qui siamo oltre il concetto di bruttezza. È stata anestetizzante, senza la benché minima idea di poter segnare. Una partita per appassionati del calcio a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta". Comincia così il fondo a firma di Massimiliano Gallo, presente stamani sul Corriere dello Sport e dedicato a Milan-Juventus.
Qualche attenuante in più per i bianconeri: "In questo tripudio di anti-estetica, ne è uscita meglio la Juventus che il Milan. Innanzitutto per ragioni di classifica. Il pareggio a San Siro ha tenuto i bianconeri ai piani alti: meno tre dall’Inter capolista, in attesa che oggi giochi il Napoli. Ma non è solo una questione di classifica. Thiago Motta ha dovuto fronteggiare problemi non banali di infermeria: fuori Vlahovic, Milik, Bremer, Nico Gonzalez, Cabal. Volendo, aggiungiamo anche il diciottenne Adzic. La Juve ha giocato senza centravanti. Probabilmente a Thiago non è affatto dispiaciuto ma questo è un altro discorso".
Solo critiche, invece, a Fonseca e ai suoi: "Non a caso la squadra è stata sommersa dai fischi di San Siro. I rossoneri non hanno avuto nemmeno l’alibi delle assenze. Ormai siamo a fine novembre e la squadra non ha ancora un gioco ben definito. Ogni partita è un punto interrogativo. Gli unici sussulti (si fa per dire) sono arrivati nel finale quando Fonseca ha fatto entrare Pulisic che negli Stati Uniti ha fatto discutere per la sua esultanza con la Trump dance. Leao ha continuato a fare Leao. Morata si è fatto notato per i ripiegamenti difensivi, in realtà anche per qualche facile stop sbagliato. Probabilmente non ha voluto sentirsi fuori posto nella serata della grande bruttezza".