Mancini lascia l'Italia. Domani può firmare con l'Arabia Saudita, da cui partì l'avventura azzurra
La Federazione Italiana Giuoco Calcio ha comunicato sui propri canali ufficiali di aver preso atto delle dimissioni di Roberto Mancini dalla carica di Commissario Tecnico della Nazionale italiana, ricevute sabato nella tarda serata. Tenuto conto degli importanti e ravvicinati impegni per le qualificazioni a UEFA Euro 2024 (10 e 12 settembre con Nord Macedonia e Ucraina), la FIGC comunicherà nei prossimi giorni il nome del nuovo CT della Nazionale.
Le motivazioni non hanno tardato ad arrivare, direttamente dal diretto interessato. Ecco quanto ha postato sui propri canali social: "Le dimissioni da CT della Nazionale sono state una mia scelta personale. Ringrazio il Presidente Gabriele Gravina per la fiducia, insieme a tutti i membri della FIGC. Saluto e ringrazio tutti i miei giocatori e tifosi che mi hanno accompagnato in questi 5 anni. Porterò sempre nel cuore la straordinaria vittoria dell'Europeo 2020".
Arabia Saudita nell'immediato futuro?
Prima era una voce che ha trova riscontro in ambiti federali, una proposta che parte dai giochi asiatici al Mondiale 2026, per arrivare infine alla Vision 2030, sperando che il Mondiale sia appunto assegnato ai sauditi. Ironico pensare che l'avventura di Mancini con la selezione azzurra fu proprio con l'Arabia Saudita, il 28 maggio 2018. Il contratto è pesante: 20 milioni all'anno per un triennale, la firma può già arrivare nella giornata di domani.
Questi gli approfondimenti del giorno.
L'avventura di Mancini è durata 1918 giorni. È il terzo commissario tecnico più longevo della storia della nazionale, dopo Vittorio Pozzo ed Enzo Bearzot. Il ct dimissionario era stato annunciato il 14 maggio 2018, sei mesi dopo la notte buia di San Siro, quando l'Italia fallì la qualificazione ai Mondiali a seguito del deludente 0-0 contro la Svezia. Sono 105 i giocatori convocati e 91 di essi sono scesi in campo. Verrà ricordato per il coraggio nella scelta dei giovani, come le convocazioni di Zaniolo e Pafundi, ma anche di Tonali quando era in B col Brescia e anche della volontà nel pescare fuori dai confini cercando giocatori dal passaporto italiano, come Retegui. Lascia soprattutto con un Europeo vinto, nel 2021. Ma resta nel suo percorso l'indelebile onta della mancata qualificazione ai Mondiali 2022.