La Roma attende il nuovo allenatore: deciderà Dan Friedkin. E DDR non chiude la porta
Prima la sconfitta contro il Bologna, poi l'esonero di Ivan Juric e infine le parole di Ghisolfi. La prima settimana di sosta era stata apparecchiata nel pomeriggio di domenica in casa Roma e le ore successive sono servite alla proprietà per sfogliare la margherita, in attesa della decisione finale e dell'annuncio del nuovo allenatore. Tutto è ancora aperto, i nomi sono tanti, e la sensazione è che ci vorrà ancora un pochino, perché la scelta dovrà essere per forza quella giusta, dopo i due cambi in panchina in sole 12 giornate di campionato.
"Friedkin go home".
Poche e semplici parole, che ben fotografano il momento di rabbia e frustrazione nell'ambiente Roma di questi giorni. I tifosi giallorossi hanno voluto esprimere il proprio dissenso con uno striscione fuori dell'hotel che sta ospitando Dan e Ryan Friedkin, con il testo inequivocabile: "Friedkin go home".
Decide Dan Friedkin.
L'anima interna del club giallorosso avrebbe infatti consigliato alla proprietà di rivolgersi a un nome italiano. Un allenatore subito pronto alla risoluzione dei problemi e che conosca la Serie A. Dan Friedkin è però rimasto scottato dall'ultima volta, quando non decise lui su Juric e si affidò all'allora CEO del club capitolino Lina Souloukou. Proprio per questo motivo, visto come sono andate le cose, lo stesso Dan Friedkin vorrebbe prendere una decisione in solitaria e alla fine sarà lui a scegliere.
I tecnici in lista.
Nelle ultime ore sono stati fatti tanti nomi, da Edin Terzic a Roberto Mancini, fino ai possibili ritorni di Rudi Garcia, Claudio Ranieri e Daniele De Rossi, con Massimiliano Allegri che resta un'ipotesi. Decisione comunque rimandata alle prossime ore, con Dan Friedkin che in passato, vedi l'arrivo di Mourinho, hanno anche stupito tutti con una scelta a sorpresa.
Le parole di De Rossi.
Ricevuto il premio per la categoria "Calciatore italiano" durante la cerimonia della Hall of Fame che si è tenuta a Coverciano, Daniele De Rossi dal palco ha avuto modo di parlare anche del recente esonero dalla panchina della Roma, che tanto ha fatto discutere in casa giallorossa e non solo: "Mai più a Trigoria? Non ho mai detto questa cosa. Al di là delle dinamiche sia da calciatore che da allenatore, l'esonero fa parte del mestiere, io lì sono di casa, ci lavora anche mio padre. Ho passato più tempo a Trigoria e qui che a casa. Quindi come sono tornato a Coverciano tornerò anche a Trigoria".