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Dall'eredità di Sarri alla scelta Lazio fino a Immobile e Luis Alberto: Igor Tudor si presenta

Dall'eredità di Sarri alla scelta Lazio fino a Immobile e Luis Alberto: Igor Tudor si presentaTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
domenica 24 marzo 2024, 00:45I fatti del giorno
di Giacomo Iacobellis

Giornata importante in casa Lazio: questo sabato il presidente Claudio Lotito ha infatti presentato il nuovo allenatore Igor Tudor, scelto per sostituire il dimissionario Maurizio Sarri. Queste le dichiarazioni principali del tecnico croato: "La Lazio è una squadra importante, si accetta perché è la Lazio. Già dall’esterno, avevo l’impressione che il tecnico fosse importante per il progetto che si ha in mente. Non voglio parlare dei singoli, preferisco prima valutare ciascuno. Scelgo in base a quello che vedo sul campo. Nella palestra c’è una scritta che mi rappresenta tanto perché è la voglia che c’è nel prepararsi alla vittoria che porta a vincere le partite”.

Che idea si è fatto di Immobile?
“Tutto il popolo laziale ama Ciro, è un ragazzo di cuore, ha voglia di dare il suo contributo. Mi piace il calcio offensivo, ma deve sempre esserci equilibrio”.

La Lazio può giocare a due punte?
“Stimo tanto Maurizio Sarri, ha fatto la storia con il suo calcio, anche per questo preferisco non commentare il passato. Le due punte possono essere un’opzione. Ogni allenatore deve adattarsi alle caratteristiche del gruppo che ha a disposizione”.

Che Lazio sarà tatticamente?
“Questo lo vedremo in corsa, devo valutare. Chiaramente un allenatore prende un giocatore in base al proprio modo di giocae. Staremo attenti a fare valutazioni in fretta, poi magari in estate aggiustare. Prima però priorità a questi due mesi, ci sono punti in palio e la coppa".

Come va rivalutato Kamada?
"Non si parla di modulo di gioco, ma di stile. Un allenatore porta cose nuove, non vorrei parlare di singoli, devo valutarli tutti. Sono molto attento, scelgo in base a quello che vedo. Nella palestra c'è una scritta che mi rappresenta: non è la voglia di vincere che determina, ma di prepararsi a farlo".

Lei si considera un sergente di ferro?
"No, è una brutta descrizione. Si dev'essere tutto, dare carota e bastone. Io qua in quattro giorni non ho mai dovuto alzare la voce. In Italia c'è una grande cultura del lavoro. Io ho lavorato in tanti paesi, ma non come qua. Poi è normale che i giocatori vanno stimolati. Gli allenamenti sono esigenti".

Che importanza ha questa parte finale della stagione, anche in vista del futuro?
"Penso che tutto ha importanza, fare programmazione a lungo termine non ha senso. Io credo nel lavoro, vogliamo partire subito forte, non sarà facile tanto e subito, ma questo non vuol dire che non bisogna attendere molto. Ora ci aspettano gare belle, forti, così come piace a me. Alla fine i giocatori fanno la differenza, io vedo una squadra forte e che ha un po' di tutto. Si può fare bene".

In che modo si può avviare una progettazione?
“A me la lunghezza del contratto non ha importanza. Se non lavoro bene posso andare a casa domani. Io vivo nel presente e per il lavoro, se faccio bene resto, sennò vado avanti".

Il suo rapporto con Guendouzi?
"Non leggo i giornali. Cos'è successo a Marsiglia? Con Matteo ho un ottimo rapporto, è sanguinoso, vuole giocare sempre. Siccome non si possono giocare tutto, ogni tanto succedono cose di campo: niente più, niente meno. Sono contento che lo ritrovo. Ha un'esperienza importnate, faremo bene le cose insieme".

La Lazio in Italia è la sua grande occasione e debutterà due volte con la Juve, cosa ne pensa?
"Conta poco il mio passato, c'è da prepararsi al meglio, trovare le motivazioni. Io sono carico per tutte le gare, quando affronti squadre come la Juve c'è sempre grinta. Io martello più però con le piccole. Sono due belle sfide, poi c'è anche il derby: belle partite. La Lazio? Sono contento di essere qua!".

Qual è l'aspetto migliore che può prendere dalla Lazio di Sarri e in quale si deve migliorare?
"C'è una grande predisposizione e cultura del lavoro grazie a Sarri. Poi c'è un ordine nella linea difensiva, il lavoro in passato fatto bene. Qualcosa lascerò, aggiungendo altro. Nei dettagli non entro perché ci vuole tempo e perché restano nello spogliatoio".

Luis Alberto dove lo vede?
"L'importante che un giocatore sia forte, lui lo è. Può giocare ovunque: mezz'ala, dietro la punta e anche dietro la difesa se vogliamo essere offensivo. Sono tanti anni che sta qua, qualcosa vorrà dire. Lo vedo motivato, orgoglioso, oggi ha fatto un grande allenamento. Se ci sono giocatori a fine ciclo? Secondo me è un modo di dire che non mi appartiene".

Leggi qui tutte le parole di Tudor in conferenza stampa!

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