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Scaroni, il Milan non è l'Eni. Napoli, i problemi di sempre e l'Inter adesso corre. Iervolino, ti avevo avvisato. Pronta la rivoluzione dei DS. A Catania più danni della lava

Scaroni, il Milan non è l'Eni. Napoli, i problemi di sempre e l'Inter adesso corre. Iervolino, ti avevo avvisato. Pronta la rivoluzione dei DS. A Catania più danni della lavaTUTTO mercato WEB
lunedì 11 aprile 2022, 00:00Editoriale
di Michele Criscitiello
Direttore di Sportitalia e Tuttomercatoweb

Premessa 1: Scaroni può dire tutto quello che vuole. Premessa 2: Scaroni ha torto ed è meglio non parlare in piena lotta scudetto. A cosa mi riferisco? Alle parole dette a Radio 24 dal Presidente del Milan: "Tutto quello che verrà più del quarto posto sarà guadagnato, ad inizio stagione ho fatto i calcoli e il budget considerava la quarta posizione". Tutto giusto... se fossimo all'Eni. Se fossimo in una azienda di metallo. Tutto sbagliato se stiamo facendo calcio, siamo nel mese di aprile, la squadra del Presidente che parla (all'epoca dell'intervista) ha un punto sul Napoli ed è prima e hai appena riempito San Siro con 70 mila tifosi. Il calcio, nel bene e nel male, non è un'azienda normale. Se lo fosse, molte società sarebbero fallite da anni. Scaroni, lo sappiamo, non è un Presidente di calcio ma è per la sua grande professionalità prestato come figura al Milan. Queste parole, però, le deve pesare in piena lotta scudetto. E scusate: sono inaccettabili. Il calcio non è solo economia. Non puoi dire, da primo in classifica, mi va bene il quarto posto perché i miei calcoli di inizio anno sul file excel prevedevano l'ingresso in Champions. Ammazzi una squadra giovane che se vede accontentarsi il suo Presidente perché dovrebbe alzare l'asticella? Come fai a spiegare a 70 mila persone a San Siro che al suo Presidente basterebbe, alla fine dei conti, il quarto posto? Rilasciare queste parole dopo lo 0-0 con il Bologna è stata pura follia. Un Presidente, così come un imprenditore, deve guardare certamente ai conti e ai bilanci, ma non può pensare di fare calcio senza avere l'ambizione di arrivare sempre più in alto. Anche perché campionati cosi dispersivi e mediocri non accadono tutti gli anni. Con L'inter reduce dalla rivoluzione post Conte, con la Juve che ha fatto ridere, con le romane mai in corsa per lo scudetto, Milan e Napoli avevano e hanno il dovere di provarci fino in fondo. Anche se sappiamo tutti che nessuna delle due fallirà se non dovesse arrivare lo scudetto. Il calcio, però, è emozione e sangue caldo. I conti, quelli in excel, si fanno alla fine. Il problema del Napoli è sempre lo stesso: si avvicina alla meta e torna indietro. Buttare così lo scudetto fa male. Perdere in casa con la Fiorentina, ottima squadra con un grande allenatore, brucia. Queste partite il Napoli le deve vincere. Senza se e senza ma. Lo scudetto si vince con i fatti e non con le parole. Quante volte ti capita un'occasione del genere? Una ogni 10-15-20 anni. Al Napoli era accaduta con Sarri e adesso con Spalletti. Un peccato. I singoli che ha il Napoli non ce li hanno a Milano e a Roma. Se è un problema mentale lo capiamo ma lo scudetto non va ai più forti va sempre ai più completi, con le gambe e con la testa. Non puoi perdere così tanti punti in casa, a Napoli poi, se vuoi vincere lo scudetto. Lo sta buttando il Napoli ed è un vero peccato vedere questo spreco. L'Inter adesso corre perché tutte le squadre hanno un declino durante il cammino e l'Inter lo ha già avuto. 7 punti in 7 giornate per Inzaghi. Milan e Napoli dovevano approfittarne di più. La svolta è stata a Torino. Perché se l'Inter vince con la Juve si rilancia. E così è stato. Il calcio è mentalità e autostima. Quando credi in quello che fai puoi volare. Se non credi in te stesso puoi perdere anche con la Salernitana. A proposito di Salernitana: non conosco Iervolino ma gli avevo detto con largo anticipo la fesseria fatta.

E ci sta. Chi entra nel calcio, prima deve capire e poi sbagliando impara. Così è stato per Iervolino che ha i soldi per fare un campionato importante di A. Sabatini è stata la scelta più sbagliata. Ha voluto il nome, il Presidente, a gennaio quando invece con i soldi messi a budget serviva competenza e stare sul pezzo. O al massimo serviva un Direttore che conoscesse la serie B, eventualmente per portarsi avanti con la prossima stagione. Prossimo anno che sarà un inferno in B. Se fate due calcoli vedrete che squadroni ci saranno ad inizio stagione e salire sarà sempre più complicato. Iervolino, a gennaio, ha preso i soldi e li ha buttati dalla finestra. Calciatori fermi, calciatori finiti strapagati per andare a retrocedere a Salerno. Fin quando i Presidenti commettono questi errori, è giusto che paghino di tasca propria gli errori dei manager scelti. E' pronta una rivoluzione dei Direttori. Sartori lascerà l'Atalanta che ha prenotato già D'Amico del Verona. Il Bologna potrebbe dire addio a Bigon e punta Petrachi, la stessa Salernitana dirà addio a Sabatini e in ballo ci sono nomi di giovani Direttori preparati. Tra questi anche quello di Marco Valentini dell'Ascoli che nelle Marche ha fatto un mezzo miracolo e al 30 giugno è in scadenza di contratto dove potrebbe non rinnovare. Molti potrebbe trovare altre soluzioni, facciamo prima a dire chi resterà sicuramente così: Milan, Inter, Udinese, Fiorentina, Sassuolo, in teoria Roma e poche altre. Tra fine maggio e giugno ci divertiremo. Anche perché con il campionato al 14 agosto sarà tutto bello, veloce e intenso.
In chiusura, scusate il termine, lo schifo fatto al Catania. Lega Pro e Federazione dovrebbero parlare una volta per tutte di questo scempio. Invece c'è il silenzio e lo scarica barile. Catania è una grande piazza con grandi tifosi, con i quali ho litigato ai tempi dei treni del gol. Perché pensavano che attaccare Pulvirenti e Cosentino fosse un attacco alla squadra. No, cari tifosi. Quando attacchiamo le società è perché sentiamo puzza di bruciato ed è a tutela proprio vostra. Catania è finita quando Lo Monaco e Pulvirenti si sono separati. Il Catania è definitivamente morto quando Pulvirenti chiama Cosentino e quando il calcio italiano fa partire l'indagine dei treni del gol e a pagare è stato solo il Catania. Porcata senza precedenti. Stavano facendo saltare mezza serie B e pagò solo il Catania che tra debiti e costi elevati, ovviamente, doveva almeno fare la serie B. Il Catania l'ha ammazzato il sistema. Lo stesso sistema che doveva staccare la spina molto tempo prima. Come successo a Bari, Palermo, Avellino e tante altre. Dispiace per la matricola ma bisognava ripartire dalla serie D 3-4 anni fa. Chi ha sbagliato adesso deve pagare. Ma non succederà mai nulla. Tutto come al solito. Il Catania fermato a poche giornate dalla fine della serie C è solo una vergogna per tutta la categoria. Falsano un campionato. Una società che doveva fallire 4 anni fa, non poteva fallire tra 3 settimane? Siamo in Italia, dove le istituzioni dormono e il sistema calcio italiano farà finta che non è successo nulla anche questa volta. Chi sarà il prossimo? Qualche idea nella mia testa c'è. Si accettano scommesse. Ah, no. C'è il decreto dignità.

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