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Inter stritolata dai debiti, ma vale passare da Lukaku ad Arnautovic? Quattro posti che valgono una Superlega. Atalanta e Milan spendono grazie a Hojlund e Tonali. La UEFA ha fatto un favore alla Juve

Inter stritolata dai debiti, ma vale passare da Lukaku ad Arnautovic? Quattro posti che valgono una Superlega. Atalanta e Milan spendono grazie a Hojlund e Tonali. La UEFA ha fatto un favore alla JuveTUTTO mercato WEB
© foto di Lorenzo Di Benedetto
sabato 12 agosto 2023, 16:03Editoriale
di Andrea Losapio

Quasi chiudere con Lukaku, avere la preferenza di Scamacca, il primo obiettivo è Balogun. E alla fine arrivare ad Arnautovic. Esattamente come può l'Inter pensare che non sia un peggioramento - secco - delle proprie condizioni? Perché oltre all'attaccante c'è la questione portiere: chiedere a Sommer di esporsi con il Bayern Monaco per non pagare sei milioni, puntare Trubin che ne costa circa 20 e prelevare Audero in prestito con diritto di riscatto. Nessuno ha dubbi che Giuseppe Marotta sia un grande dirigente, che prende Onana a zero e lo rivende a 55. In pochi sanno di calcio come lui, anche per come ha gestito la Juventus - portandola a due finali di Champions - oppure un'Inter con pochi soldi che arriva a un passo dalla gloria. L'equivoco è: esattamente quanti soldi deve Zhang a Oaktree? Rifinanziare il debito è davvero possibile con i tassi attuali? Perché dopo avere incassato tantissimo bisogna andare su Arnautovic mentre Beltran - a 25 - può arrivare in Italia e non all'Inter? Qualcuno può rispondere? Siamo di fronte a una società strozzata dai debiti di chi la presiede e che, probabilmente, la vede come l'ultimo vagito di un impero che fu, cioè quello di Suning. Felici se qualcuno smentirà.

Ecco, ma dove va Lukaku? Perché la domanda è serie a nelle pieghe del calciomercato ci sono anche sussurri che potremmo bollare come fantasiosi. Come un possibile passaggio al Milan. Al netto delle condizioni - il Chelsea lo dà in prestito con diritto di riscatto? Ora no, ma fra dieci giorni? - c'è un problema ingaggio perché i rossoneri eventualmente non lo pagherebbero tutto, ma circa la metà, visto che ne prende dieci all'anno. Sono fantasie? Possibile, ma del resto le situazioni si sbloccano in maniera strana. Poi c'è il Tottenham, la destinazione più facile, o la Juventus, la preferita in caso Dusan Vlahovic dovesse cambiare aria e scegliere quella di Stamford Bridge. Siamo comunque in un fantamercato che è dettato dal domino più che dai petrodollari visti in Arabia Saudita. Tanti nomi che ci vanno, certo, poi Mané non sa manco contro chi gioca. C'è chi dice che fra un anno torneranno tutti, dopo essersi arricchiti. Sarà vero?

Sarà vero, di più, che c'è un'offerta per la Roma? Chi l'ha presentata francamente ha sempre fatto un gran parlare ma poi non ha chiuso trattative, anche per club di Serie C come Palermo o Catania. Follieri agisce per conto di un principe saudita? Per PIF? E il fondo PIF ha bisogno di lui per impostare l'acquisto della Roma? Le domande ci sono, le risposte un po' meno, anche se il rasoio di Occam è lì a ricordarci che spesso la risposta valida è quella più logica. Offrire 840 milioni e poi eseguire una due diligence non vincolante e dire, infine, che ci sono troppi debiti... Probabilmente costa meno di una pubblicità su un giornale, ma questo lo dirà il futuro.

Ultimo paragrafo dedicato a quella che sarà la nuova Champions. La UEFA farà i club molto più ricchi, perché se è vero che guadagna un sacco di soldi con questa formula, lo farà anche di più con molte più partite. Ogni club, e sono 36 contro i 32 attuali, giocherà 8 partite. Ora sono sei. E poi ci sarà un altro playoff che di fatto sembreranno dei sedicesimi di finale, non ottavi. La realtà è che entrare nel club dei primi quattro dell'anno prossimo può determinare un delta di circa 70 milioni anche solo qualificandosi, fra diritti, botteghino e derivati. Vuol dire che chi arriva quarto ha la possibilità di essere estremamente più ricco rispetto agli altri. E poi che quasi tutti dovremo tifare per i club italiani perché arrivino nelle prime due posizioni del ranking, per avere cinque squadre e un campionato più ricco. La realtà è che la Superlega è arrivata da noi, ma almeno ha meritocrazia e non è un privilegio acquisito. Ci divertiremo, questo è sicuro, ma la UEFA stavolta scaverà un solco fra chi è super ricco e chi può giocare, sì, ma con risorse limitate. È per questo che Milan e Atalanta, grazie a Tonali e Hojlund, reinvestono. Perché arrivare quarto è una delizia, arrivare quinto forse, ma non entrare in Champions è un problema.

E in questo quadro c'è la Juventus che, colpevole più di altre (questo non vuol dire che Inter o Napoli siano innocenti) di avere creato un sistema di plusvalenze, si trova di fronte a non giocare la Champions per la giustizia italiana e la Conference per la UEFA. Si può dire che è un regalo ai bianconeri quelli di togliergli la gabella dell'incontro europeo nella Coppa più bistrattata? La risposta è sì. È un bel favore perché Allegri dovrà preparare un solo incontro alla settimana. Vi ricordate quando è stata l'ultima volta? Vince una bambolina chi risponde la Juventus di Antonio Conte, al primo anno. Non è un tema da sottovalutare.

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