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Caso Rubiales, Patruno: "È violenza. E il calcio dovrebbe veicolare altri messaggi"

ESCLUSIVA TMW - Caso Rubiales, Patruno: "È violenza. E il calcio dovrebbe veicolare altri messaggi"
lunedì 28 agosto 2023, 19:04Calcio femminile
di Claudia Marrone

Una vittoria del Mondiale macchiata da un gesto shock quella della Spagna Femminile ai recenti Mondiali di Australia e Nuova Zelanda, perché, come ormai noto, il presidente della federcalcio spagnola Luis Rubiales, durante le premiazioni, ha prima abbracciato calorosamente la calciatrice Jenni Hermoso e le ha messo poi le mani dietro la testa per baciarla in bocca. Un bacio non gradito da Hermoso, che adesso, anche tramite FutPro (il sindacato femminile di dirigenti e calciatrici, porterà avanti una battaglia legale affinché sia fatta giustizia sul caso, dopo che non sono neppure arrivate le dimissione del numero uno della federazione. Tanto richieste non solo dalla Spagna, ma anche all'estero.

Solo in Italia non ci sono state reazioni in merito alla vicenda, sulla quale si è però espressa Silvia Patruno, prima donna agente in Italia (con esame sostenuto nel 1990) e manager sportiva ancora oggi in attività, che ha così parlato in esclusiva ai microfoni di TuttoMercatoWeb.com: "Quello che si è visto durante la premiazione dei Mondiali Femminili è stata la manifestazione di potere di un uomo verso verso una donna che non ha manifestato assenso, e dove manca il consenso c'è violenza: Rubiales si doveva dimettere, non scusarsi in un modo anche ambiguo, con parole che lo rendevano sì carnefice ma anche vittima. Qua siamo nel pieno di una grave mancanza di rispetto verso le donne, gli uomini si sentono ormai troppo spesso autorizzati a prevaricare, a trattare la donna come uno strumento di gioco, e lo si vede anche dai tanti recenti casi di cronaca, che evidenziano violenze, femminicidi, un maschilismo ancora troppo dilagante: certe cose, invece, non devono essere consentite a nessuno, perché, ribadisco, serve rispetto. C'è un problema sociologico e culturale di fondo, perché ci sarebbe poco da essere orgogliosi di certi gesti mentre invece qua ancora ce ne vantiamo, con famiglie e scuole spesso immobili. Se invece certi messaggi partissero dal calcio, mondo ancora misogino, forse qualcosa potrebbe cambiare, perché il calcio è uno sport popolare che entra in tute le case, vorrei sentire anche uomini esporsi su certe dinamiche che ancora si vedono. E che ci hanno riportato molto indietro".

Spostiamoci in Italia, dove fortunatamente i problemi del calcio femminile sono altri. Donadoni sembra non accettare il ruolo di Ct dell'Italiadonne...
"Questa è per me una scelta legittima, non lo vedo come un qualcosa di offensivo o che va a sminuire il mondo del femminile. È una libera scelta".

Chi vedrebbe bene nel ruolo di Ct nel post Bertolini?
"Mi piacerebbe vedere persone competenti come a esempio Carolina Morace, che ha una storia alle spalle, è un personaggio autorevole che rappresenta al meglio il calcio. Ricordiamoci che è stato l'unico caso in cui una donna ha allenato una formazione maschile, un passo progressista voluto per altro da Gaucci, ma non ha aperto molto la strada al mondo liberi e senza schemi che vorrei. Forse, oltre a occuparsi per le battaglie razziali, sacrosante, dovremmo occuparci anche della condizione femminile, e non solo nel calcio".

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