Corea del Sud, calciatrici sul piede di guerra: chiedono miglioramenti nelle condizioni di lavoro

La battaglia per il miglioramento delle condizioni del calcio femminile arriva anche in Corea del Sud dove le calciatrici della Nazionale, supportate dalla Korea Pro-Footballer's Association (KPFA) e dalla FIFPro (il sindacato internazionale dei calciatori e delle calciatrici), hanno invitato la Korea Football Association (KFA) a un confronto per risolvere alcuni problemi evidenti, in particolar modo il trattamento diverso riservato alla squadra femminile rispetto a quella maschile e all'olimpica.

Le giocatrici, come riporta la FIFPro in un lungo comunicato sul proprio sito, hanno l'impressione che il budget della squadra femminile sia insufficiente, come dimostrano le loro condizioni di viaggio. Lo spiega il segretario generale della KPFA Hoon-ki Kim: "Nonostante facciano parte della squadra nazionale, alle donne vengono assegnati autobus turistici regolari invece degli autobus premium che vengono usati dalla squadra maschile e da quella olimpica. Anche quando viene convocata solo la squadra femminile, viaggiano comunque con regolari autobus turistici invece che autobus premium Questa sembra essere una grave forma di discriminazione. - continua Kim - Inoltre, la squadra nazionale femminile non dispone di strutture di allenamento dedicate. Gli uomini possono utilizzare un campo di qualità presso un centro di allenamento, ma di solito le donne sono costrette a prendere un campo di allenamento libero, con conseguente disagio durante il viaggio tra i campi di allenamento e l'alloggio”.

Parole che trovano eco anche in quelle di una delle stelle della squadra sudcoreana come So-yun Ji, ex Chelsea e ora al Seattle Reign, che ha sottolineato come la squadra femminile sia costretta a viaggiare in classe economica quando deve giocare lontano da casa come accadrà il prossimo mese con due amichevoli negli USA che richiederanno un volo di 18 ore: “Molte delle nostre giocatrici non hanno tempo di riposo sufficiente, con meno di cinque giorni tra una partita e l'altra. Considerando che il benessere dei giocatori è direttamente legato alla qualità della vita, credo che dovrebbero essere forniti aggiustamenti di programma e comfort"

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