TMW RADIO - Guerra in Ucraina, Ugolini: "Allo Shakhtar nel 2014 stesse sensazioni di oggi"
Massimo Ugolini, preparatore atletico che ha lavorato per un decennio allo Shakhtar Donetsk, ha parlato a Stadio Aperto, trasmissione di TMW Radio condotta da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini: "Quando ero allo Shakhtar pensavo parlassero tutti ucraino, invece parlavano russo. Ho buttato via subito i vocabolari".
Che anno è stato il 2014?
"Un po' come la giornata di oggi. Mal di testa, preoccupazioni e pensiero verso chi vuoi bene. Da gennaio-febbraio fino a maggio, quando me ne sono andato, è stato tutto molto difficile".
Qualche conoscenza è ancora là?
"Ho sentito un po' di persone, magazzinieri e altri, quelli più umili, che non hanno soldi neanche per scappare. Oggi poi ho sentito altri amici italiani che sono là, non stanno bene".
In quel 2014 come fu la logistica?
"Ci trasferimmo subito a Kiev, anche per scaramanzia. Eravamo in ritiro in Francia, si acuirono gli scontri e andammo a giocare a Leopoli, dalla parte opposta. Di base però eravamo in un centro olimpico appena fuori Kiev, perciò sempre in trasferta. Fu tremendo anche solo riavere le cose dalla casa, pagando dei ragazzi ucraini per farlo...".
Ci vuole una presa di posizione di FIFA e UEFA?
"Sarebbe opportuno, ma hanno preso i soldi di Putin fino a ieri... Non penso partoriscano cose geniali".
Lo faranno?
"Sono dei pagliacci, non c'è altro da dire. Hanno sempre fatto due pesi e due misure per due realtà economiche diverse e questi sono i risultati".
Qual è la forza dell'Ucraina?
"Purtroppo sono orgogliosi e quindi pagheranno ancora di più. Non deporranno le armi, ma gli auguro di soffrire meno possibile...".
Lo sport deve far passare giusti messaggi?
"Mi sembra palese chi sia l'aggressore, non vorrei però far passare il messaggio che il governo ucraino abbia fatto sempre cose giuste. Io conosco tanti filo-russi, pacifici e li rispetto. Vedo però che anche in Italia siamo divisi e c'è pure chi idolatra il genio che stamani ha deciso questa guerra".