PSG, Marquinhos: "I favoriti per la Champions sono altri. Joao Neves? Un mostro"
Il difensore e capitano del PSG Marquinhos ha parlato così in conferenza stampa alla vigilia della gara di esordio in Champions: "Per gli spettatori, è positivo - ha detto riferendosi al nuovo format della Champions - . Ci saranno molte belle partite, grandi squadre si affronteranno. Ma per i giocatori, sono solo partite in più in un calendario già molto pieno. È importante ascoltare i giocatori, anche se il nostro primo compito è giocare e vincere le partite".
Fate parte dei grandi favoriti della competizione?
"I grandi favoriti sono quelli che hanno già vinto. L'anno scorso siamo arrivati tra i primi quattro. Vogliamo sempre andare più lontano, è l'inizio di una nuova stagione e competizione. Bisogna progredire partita dopo partita. I miei compagni di squadra, per me, sono sempre i migliori al mondo. Sono sempre orgoglioso della squadra in cui gioco. Anche se non abbiamo grandi nomi, siamo pronti a raggiungere grandi obiettivi. Questa nuova formula sarà una scoperta per tutti noi, una sorta di campionato. Domani sarà una partita molto importante da affrontare in casa".
Il collettivo ha già fatto dimenticare la partenza di Kylian Mbappé?
"Il mister sapeva che altri giocatori si sarebbero messi in mostra, che ci sarebbero state opportunità per loro. È ciò che sta accadendo ora. L'allenatore ci ha trasmesso la sua filosofia collettiva, e stiamo tutti avanzando in quella direzione. Le prestazioni saranno la miglior risposta da dare".
Cosa pensa dei primi passi di Joao Neves?
"È un mostro! Si è adattato rapidamente al gioco della squadra. La nostra filosofia non è facile da capire, soprattutto a centrocampo dove è un ruolo cruciale, ma fin dalle prime partite ha mostrato un livello altissimo. Anche se è giovane, sembra molto maturo. È arrivato pronto e siamo tutti molto contenti di quello che sta facendo".
Cosa si può fare affinché le istituzioni ascoltino i giocatori?
"A un certo punto sarà necessario sedersi tutti insieme, giocatori e dirigenti. Va bene avere più partite, ma la stagione è già molto intensa, tra nazionali, viaggi, partite ogni tre giorni. Si susseguono davvero velocemente. Noi abbiamo la fortuna di avere una grande squadra, e il mister gestisce bene il ritmo delle partite, ma non è così ovunque. Richiede molto, sia fisicamente che mentalmente, e richiede preparazione. Ci saranno più viaggi. Noi facciamo quello che amiamo, non diremo mai di no a una partita, ma a un certo punto bisognerà sedersi con coloro che prendono decisioni. Non so chi, forse il capitano, ma bisognerà riflettere tutti insieme. Altrimenti sarà il calcio a rimetterci se i giocatori iniziano ad avere problemi".