La favola di Cisotti, dalla C rumena al gol in Europa League: "Ora sfido Paulo Fonseca"

Tra le guastafeste delle competizioni europee di quest'anno c'è la FCSB, la squadra un tempo nota come Steaua Bucarest. In Europa League si è fatta largo ed è approdata fino agli ottavi di finale. Nell'ultimo turno contro il ben più ricco PAOK Salonicco ha avuto la meglio nel doppio confronto, con un protagonista italiano: Juri Cisotti, da Tomezzo, paese che rappresenta la Carnia. La sua storia merita di essere raccontata, parla di un ragazzo che a 31 anni sfiderà il Lione di Paulo Fonseca e che si è barcamenato in Italia fra qualche presenza in B e in C, fino a cercare fortuna altrove, tra Malta e la Romania. Dove di fatto ha ricominciato la gavetta partendo dalla terza divisione. Fino a due mesi fa Cisotti era a Galati, poi la chiamata del club più importante del Paese. Trasferimento curato dalla Fisher Sport di Alessandro Pezzoli (nella foto, assieme a Cisotti e Mihai Stoica, dg dell'FCSB) e Fabio Dall'Ara. Proprio Cisotti si racconta in esclusiva per Tuttomercatoweb.
Juri Cisotti, centrocampista della FCSB, ossia la squadra più importante di Romania nonché la prima squadra dell'Est Europa a vincere una Coppa dei Campioni. Eppure fino a tre anni fa giocavi nella Serie C rumena. Te lo saresti mai aspettato?
"Il mio obiettivo era arrivare in prima divisione il prima possibile e poi cercare di farmi notare da i club rumeni più prestigiosi. Speravo di far conoscere il mio nome, ma certamente non mi sarei mai aspettato di trovarmi così presto a giocare in Europa League".
Facciamo un passo indietro. Cosa ti ha portato a considerare la terza divisione rumena?
"È una cosa che ha spiazzato molte persone. Compresi molti compagni di squadra rumeni, non ci potevano credere. Il fatto è che giocavo a Malta e dopo qualche anno mi sono reso conto che dovevo cambiare altrimenti mi si chiudeva il mercato. Ho capito che c'era possibilità in Romania, speravo magari qualche categoria superiore ma era il 19 agosto e le squadre erano sostanzialmente fatte. Si è creata un'opportunità in Liga III, ma in una squadra che centrava poco con la categoria, ossia l'Otelul Galati che nel recente passato ha giocato pure la Champions League".
E negli anni '80 batté persino la Juventus
"È una cosa che mi hanno raccontato diverse persone, io non ero ancora nato. Ma è un evento che è ricordato ancora con orgoglio".
Com'è stato giocare a Galati?
"Piazza calda, come il Sud Italia. Facevamo 12 mila spettatori in terza divisione. Campionato vinto con scioltezza e l'anno seguente abbiamo conquistato un'altra promozione".
Una galoppata fino alla finale di Coppa di Romania, dov'eri capitano
"Percorso inaspettato, non pensavamo di arrivare fino in finale. Poi quando ci siamo arrivati eravamo i favoriti, dato che l'altra squadra (il Corvinul, ndr) militava in seconda divisione. Ma nelle partite secche può succedere di tutto, poi la lotteria dei rigori e ci è andata male".
Hai collezionato in passato delle convocazioni in Serie A. Hai giocato in Serie B. A ripensarci non è stata una mossa kamikaze quella di scendere a un livello così basso?
"Sì, vero ma alla fine è andata bene. Le persone a me vicino mi hanno poi incoraggiato. La mia fidanzata era pronta per questa avventura e la mia famiglia non mi ha mai impedito di prendere queste decisioni. Magari hanno pensato che stavo facendo una scelta folle, ma non me l'hanno detto (ride, ndr)
Juri Cisotti, tre anni fa giocavi in terza divisione rumena, ora ti trovi a giocare in Europa League e segnare. Te lo saresti mai aspettato?
"Tre anni e mezzo fa sono venuto all'Otelul, un club storico. Vinse un campionato, poi è fallito e rifondato dai tifosi e voleva tornare. Sono venuto perché il club voleva risalire, aveva un progetto per risalire e per fortuna p andata bene. in due anni
La FCSB ti chiama a 31 anni. Puoi giocare in uno stadio da 55mila posti e fare le coppe europee. Un sogno
"Era da un anno e mezzo che vedevo che c'era interesse di parecchi club in Romania. Ma avevo un contratto di 2 anni a Galati e non volevo andarmene così. Ma quest'anno entravo in scadenza e purtroppo c'erano dei problemi all'Otelul, così mi hanno venduto. Certo, provo una grande soddisfazione a giocare per il miglior club di Romania. E spero sia un punto di partenza".
Alla tua seconda partita europea segni. Eliminate il PAOK e il FCSB entra agli ottavi di finale di Europa League. Ti è capitato di realizzare la situazione e vedere quanta strada hai fatto per arrivare fino a questo punto?
"Sì, ho visto tutti i miei sforzi e sacrifici ripagati. Spero ci siano altre serate così in futuro, una bella emozione. Il contesto poi è molto interessante, particolare, nuovo. Ho la fortuna di non farmi trasportare dalle emozioni, a 31 anni ho l'esperienza giusta e anche in questi contesti le gambe non mi tremano. Entro in campo e penso alla partita".
Prossimo avversario il Lione, con Paulo Fonseca abbastanza elettrico a giudicare dall'ultimo weekend calcistico...
"Magari arriva nervoso alla partita contro di noi (ride, ndr). Loro sono favoriti, si sa. Ma anche col PAOK lo era contro di noi. Sappiamo che il Lione è uno step in più ma se ci gira qualche episodio buono non ci faremo scappare l'occasione".
Credi che il calcio italiano non ti abbia capito?
"No, non posso dire che non sono stato capito perché ho rispetto di tutti. Sono tranquillo con me stesso perché ho dato il massimo. Magari avrei voluto essere più apprezzato, ecco. Questo sì".
Molti giocatori lasciano il calcio italiano per evitare la precarietà della Serie C. È stato anche il tuo caso?
"Il punto è che non avevo mercato in Serie C. Anche se ho giocato in Serie B capita che ti fai male seriamente e stai a lungo fuori. Se succede a 25 anni poi esci dai radar ed è difficile che una squadra punti su di te. Nel mio caso c'erano offerte in Serie D e a quel punto ho preferito optare per Malta, dove almeno mi aprivo un mercato all'estero. Giocavo alla fine in un campionato maggiore con la possibilità di qualificarmi alle coppe europee. E alla fine a Malta sono rimasto tre anni".
Com'è a livello di pressione giocare a Bucarest?
"Sicuramente mi ritrovo in un contesto diverso rispetto a due mesi fa. A Galati lottavi per salvarti, qui devi vincere tutte le partite. La pressione inizi a sentirla, giochi i derby con 40 mila persone. Devi essere bravo a gestirla".
Hai detto che l'arrivo a Bucarest e il gol in Europa League sono il punto di partenza. Next step? La Champions League?
"Sarebbe bellissimo. Ma anzitutto punto a vincere il campionato e quest'anno c'è una bella lotta. E poi spero di continuare a giocare le partite a livello europeo".
