Da Davidovic, passato dal Pisa, a molti altri. L'NK Radomlje e una bella batteria giovanile
Stjepan Davidovic è uno dei numerosi ragazzi da tener d’occhio che si stanno mettendo in mostra nel campionato sloveno. Ma prima di soffermarsi sul fantasista classe 2005, è bene contestualizzare la realtà dell’NK Radomlje, club di prima divisione slovena che da anni, e a maggior ragione da quest’estate, sta lavorando alacremente sulla valorizzazione e il lancio dei suoi ragazzi, monitorati più che mai in ogni loro aspetto all’interno del settore giovanile, su cui la società intende puntare a lungo.
L’NK Radomlje ha scelto così di abbracciare, a partire dal presidente Matjaz Marinsek e dal figlio - nonché direttore sportivo - Grega, una politica rivolta al lavoro sui giovani, con l’intento di seguirli passo dopo passo sotto ogni punto di vista calcistico per poi lanciarli in prima squadra. Ed è ciò che sta accadendo in questo primo scorcio di stagione, con la rosa di Darjan Slavic piena zeppa di nativi delle ultime generazioni. L'avvio di campionato non è stato facile (la squadra è ottava, ma viene da tre vittorie consecutive), ma è proprio la batteria di ragazzi promettenti che lascia la società ben sperare per il prosieguo dell'avventura sportiva.
Tra questi, dicevamo, spicca Stjepan Davidovic, talentino del 2005 messo in vetrina anche nell’ultima vittoria contro il Domzale: 1-4, suoi il secondo gol e l’assist per il quarto. Capace di svariare sul fronte offensivo, è stato in prestito al Pisa per il Torneo di Viareggio 2023 e proprio il club toscano, come altri della nostra Serie B, lo avevano cercato nel corso dell’ultima campagna trasferimenti. Già due reti e tre assistenze in stagione, Davidovic sarà un nome su cui lasciare i fari puntati in casa NK Radomlje, che però, come anticipato, si accinge a buttare nella mischia anche altri prodotti del vivaio. Pensiamo a nomi già nel giro delle rotazioni di Slavic, come Matej Malensek, esterno offensivo (2005), Rok Storman, trequartista (2004), o Rok Ljutic, difensore centrale (2003). Questi e molti altri ragazzi venuti alla luce dopo il 2002 imprimono di rotazioni la squadra dell’omonima città, nel corso di un progetto che vuole dare i suoi frutti a lungo andare grazie ai ragazzi cresciuti da vicino, in casa propria.