
Ascoli, stagione da incubo: identico girone di ritorno e andata, ma meno gol e zero crescita
L'Ascoli ha collezionato solo 15 punti in 16 partite del girone di ritorno, replicando in tutto e per tutto il cammino dell'andata — ma con 4 gol in meno. Il crollo strutturale della squadra è figlio di una programmazione sbagliata e di un mercato estivo disastroso. Ora servono più che mai autocritica, cambiamento e lucidità per ricostruire.
Cambiando l’ordine degli addendi, il risultato non cambia. Ma in casa Ascoli il problema è proprio l’equazione alla base. Dopo sedici giornate del girone di ritorno del campionato di Serie C 2024/2025, i bianconeri hanno raccolto appena 15 punti, frutto di 3 vittorie, 6 pareggi e 7 sconfitte, con 12 gol segnati e 20 subiti. Un cammino identico — numeri alla mano — a quello registrato dopo le prime sedici giornate dell’andata. Identico, ma con un dettaglio non da poco: allora i gol fatti erano 16, quattro in più.
Se da un lato i numeri certificano una totale mancanza di progressi, dall’altro offrono lo spunto per analizzare il vero nodo della stagione: una squadra costruita male, senza equilibrio, senza personalità e senza soluzioni. Il rendimento di Ivan Varone e compagni da agosto a novembre aveva già fatto suonare diversi campanelli d’allarme. Tre successi con Pianese, Milan Futuro e Gubbio, sei pari con Spal, Carpi, Campobasso, Arezzo, Pontedera e Vis Pesaro e sette sconfitte (contro Entella, Lucchese, Rimini, Pescara, Ternana, Perugia e Pineto) raccontavano di una squadra già in grande affanno.
Poi, a dicembre, il guizzo che aveva illuso tutti: tre vittorie di fila con Torres, Sestri Levante e Legnago, e la chiusura del girone d’andata a 24 punti, con la prospettiva di un girone di ritorno di tutt’altro spessore. Ma è stato solo un fuoco di paglia.
Oggi, a tre giornate dal termine della stagione regolare, per pareggiare quel bottino servirebbero tre vittorie su tre, un’impresa che sembra lontanissima dalla portata di una squadra spenta, svuotata e senza identità.
Mercato estivo disastroso, programmazione assente
Il vero fallimento, però, nasce a monte. La costruzione della rosa estiva è stata fragile, incoerente e priva di visione. Scelte tecniche discutibili, assenza di leadership in campo, innesti sbagliati o non pronti: il mercato ha lasciato l’Ascoli senza armi, senza alternative, senza anima.
Non bastano i numeri per spiegare questa stagione disastrosa. Servono scelte coraggiose e un netto cambio di rotta. Perché questo Ascoli non è solo in crisi di risultati: è una squadra che non cresce, non migliora, non lotta più. E questo, più dei punti, è ciò che fa davvero paura.







