TMW RADIO - Delio Rossi: "Ilicic grande talento. Inter, con la Lazio sarà decisiva"
Per parlare del prossimo turno di campionato a Maracanà, trasmissione di TMW Radio, è intervenuto mister Delio Rossi.
Ilicic, che carriera ha fatto?
"Mio figlio, che lavorava con Sabatini, ci ha visto bene. Sta dando il meglio di se stesso, ha un talento incredibile. Con Ilicic mi arrabbiavo spesso perché in allenamento dava il 40%, perché aveva paura di arrivare stanco alla partita. Per fortuna ha capito con Gasperini che sbagliava. Ha capito che per stare a certi livelli il talento non basta, serve il lavoro quotidiano".
Dybala invece? Vive un momento delicato:
"E' un talento cristallino. E' da grande club, l'unico problema è che non è forse una prima punta o una seconda punta. E' più un trequartista, inoltre ho la sensazione che non devi dargli troppi compiti in fase di non possesso".
Zamparini al Palermo ha fatto fuori tanti tecnici ma ha scelto anche buoni giocatori:
"Ne sono passati tanti di livello, è vero. Era un presidente che si è contornato di persone competenti. Poi magari non le stava a sentire. Poi aveva che ogni tanto si innamorava dei fantasisti. Da questo punto di vista è stato molto bravo".
Quale la squadra più forte che ha allenato?
"Difficile, di solito mi chiamavano quando avevano sparecchiato (scherza, ndr). Forse il Palermo, che aveva molto talento. Non ha fatto la carriera che doveva Hernandez. Aveva tecnica, velocità, ma non basta avere queste qualità per sfondare".
Quale esperienza vorrebbe rifare?
"Sicuramente alla Sampdoria. Al secondo anno dopo che ci siamo salvati potevo fare molto di più".
Inter-Lazio: che partita sarà?
"E' più decisiva per l'Inter che per la Lazio. L'Inter uscendo dalla Coppa Italia e dall'Europa, con questi investimenti e qualità deve lottare per vincere lo Scudetto, che è l'ultimo obiettivo rimasto. La Lazio sta facendo una rincorsa incredibile. Sarà una partita difficile. I miei giocatori preferiti? Milinkovic e Barella li vorrei nella mia squadra ideale".
Che ne pensa di Pirlo?
"Non ha avuto modo di sperimentare le sue idee. Aveva un'idea di calcio ma non avendola mai sperimentata non sapeva se era replicabile sul campo. Ora ha cambiato rotta e non vuol dire che sta venendo meno alle sue idee. Si è adattato e fa bene, è segno di grande intelligenza".