Mondiale Femminile, nessun tabù: 87 calciatrici si riconoscono nella comunità Lgbtq+
(ANSA) - ROMA, 21 LUG - Al contrario di quanto avviene nel calcio maschile, dove l'outing del giocatore del Cagliari Jakub Jankto fa ancora discutere, in quello femminile certi discorsi sono da tempo superati, e non ci sono tabù riguardanti l'orientamento sessuale delle persone. Così, dopo la prima giornata dei Mondiali donne in Australia e Nuova Zelanda i media locali, e quelli brasiliani, pubblicano un 'report' secondo cui rispetto all'edizione del torneo iridato femminile del 2019 fra le squadre partecipanti è passato da 38 a 87, quindi più che raddoppiato, il numero delle giocatrici che hanno dichiarato pubblicamente la loro appartenenza alla comunità Lgbtq+. La nazionale che ne ha di più è il Brasile, con 9, ovvero Marta, Tamires (la cui compagna è la cantante Gabi Fernandes), Andressa Alves, Letícia, Lauren, Kathellen, Debinha, Geyse e Adriana.
Australia e Irlanda, che si sono affrontate ieri, ne hanno invece 8 testa, mentre negli Usa gioca quella che, da anni, è un simbolo della comunità arcobaleno e una paladina della lotta a ogni forma di discriminazione, ovvero quella Megan Rapinoe, 38 anni, Pallone d'Oro del 2019, 2 Mondiali e un oro olimpico (nel 2012) vinti, che a fine anno ha intenzione di lasciare l'attività agonistica per dedicarsi a tempo pieno all'attivismo. (ANSA).