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Juventus, il rifiuto della mediocrità

Juventus, il rifiuto della mediocritàTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 07:50Altre Notizie
di Redazione TMW
fonte ALESSANDRO SANTARELLI PER BIANCONERANEW.IT
Editoriale di Bianconeranews.it

Ci sono almeno tre costanti in questa stagione: i pareggi, gli infortuni e la cronica lunghezza nel recuperare dagli stessi, sia che si tratti di qualcosa di muscolare, sia che si tratti di “ semplici” affaticamenti.
E cosi stasera a Bergamo la Juventus giocherà ancora una volta senza un attaccante di ruolo, senza Conceicao, e con appena 16 giocatori di movimento a disposizione.
Ci stiamo abituando ad una situazione che tutto è meno che normale. Certo, arriveranno i rinforzi, e ci mancherebbe altro, ma qui si rischia grosso sulla pelle dei tifosi. Intanto, Motta ha di fatto abdicato dal discorso scudetto. Ovvio che sia cosi vista la distanza dalle prime e le problematiche della squadra: sia chiaro nessuno lo chiedeva al primo anno, ma dobbiamo essere altrettanto onesti, almeno in questa fase del campionato avremmo immaginato quanto meno di essere in lizza per i primi tre posti.
Che in realtà, a meno di un colpo di coda stasera a Bergamo, sono già andati, dunque la priorità diventa agganciare e difendere il quarto, sperando possa bastare anche il quinto. Nel frattempo Giuntoli prova a chiudere qualche trattativa. Questa dovrebbe essere la settimana di Alberto Costa, promettente esterno destro di 21 anni, con spiccate doti offensive, che relegherà verosimilmente Savona in panchina e dell’attaccante, che attendiamo come manna (rigorosamente in minuscolo) dal cielo.

Dico la verità, non credevo di dovermi aggrappare al mercato di gennaio per risollevare le sorti della stagione. Certo, gli infortuni di Bremer e Cabal hanno aperto una voragine, ma speravo che dell’attaccante non ci fosse bisogno ( clamoroso l’errore di valutazione su Milik), speravo in minori mal di pancia di Vlahovic ( attenzione perché il caso è spinoso) cosi come non credevo di immaginare un Koulo Mani come salvatore della patria e di arrivare al 14 gennaio senza lo straccio di un difensore centrale. Delusione? Non mi nascondo, si, non chiedevo niente di straordinario perché sapevo della pazienza che serve per un progetto nuovo, ma non nego che diverse cose in più sia in campo che fuori me le sarei attese.

Fare ricostruzioni è sempre complicato e serve la collaborazione da parte di tutti, attori e spettatori. Ma gli attori debbono anche avere l’intelligenza, la forza e la capacità di sapersi mettere in discussione. Ecco la sensazione è che alcuni di questi attori, soprattutto chi guida la sceneggiatura, si sia chiuso dentro un guscio convinto che solo una è la strada da seguire. Chi mi ama mi segua e chi non mi ama se ne vada…estremizzo il concetto, ma la Juve non è questa cosa qui. Poi ovviamente si è “ schiavi” dei risultati, l’unica medicina utile per guarire malumori, ritardi e mal di pancia. Se vinci una partita in un mese, non puoi pretendere che attorno ci siano sorrisi e applausi. Non almeno alla Juventus, che non è il Bologna, non è il Napoli e per storia, blasone e tradizione, è un peso e un onore difficile da sopportare.

Gennaio non è iniziato bene, un pari contro la versione agnello del Torino che ha alimentato dubbi e malumori. Stasera senza i soliti assenti, troveremo un’Atalanta indemoniata e avvelenata contro Koopmainers, tanto elogiato fuori dal campo da Motta, quanto ancora estraneo al mondo Juventus. Cosi come la storia della fascia da capitano “ rotante”. No, ci sono storie e tradizioni che non possono e non debbono essere cambiate. Motta riparta da un piccolo bagno di umiltà, è allenatore bravo capace e intelligente. Nessuno, almeno chi scrive, chiede la sua testa, sarebbe assurdo e vorrebbe dire buttare a mare l’ennesimo progetto, ma il beneficio del dubbio si questo Motta lo deve avere, perché chi ha solo certezze e non si mette mai in discussione rischia di sbattere contro un muro. E farsi male.

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