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Dolcetti: "Vi racconto la mia passione per l'arte. Viva la tecnica in ogni settore"

Dolcetti: "Vi racconto la mia passione per l'arte. Viva la tecnica in ogni settore"  TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
lunedì 3 giugno 2024, 21:10Altre Notizie
di Lorenzo Marucci

Aldo Dolcetti ha presentato sabato scorso a Pietrasanta la sua mostra dal titolo 'Vietato giocare'. L'ex centrocampista e ora allenatore (ormai storico collaboratore di Allegri) ha una speciale passione per l'arte e da anni disegna e dipinge. "Da sempre - racconta - ho questa passione, fermo restando che il pallone è stato ed è sempre al centro della mia vita. La mostra in corso a Pietrasanta è significativa perché dichiaro ovviamente che appartengo al mondo del calcio e utilizzo elementi del nostro meraviglioso sport per farne pensieri e concetti più trasversali. C'è un legame stretto tra calcio e arte che sono la mia vita. In ogni istante si può pensare, disegnare, dipingere, ci sono spazi liberi da sfruttare e i ritiri ad esempio possono essere momenti ideali. E' stato quello quasi il momento di un diario per immagini. In questa mostra la parte preponderante sono i palloni: sui palloni c'è raffigurata la natura ma appaiono anche degli occhi: emerge il tema dell'osservazione. Essere grandi allenatori ad esempio, per parlare di calcio, significa avere anche grande osservazione e grande memoria. Tornando alla mostra, fa un passettino in avanti rispetto alle altre, c'è un minimo di azzardo, usa il calcio per farne arte contemporanea. Il titolo 'Vietato giocare' è per parlare di quanto in realtà sia importante giocare e in più in questo spazio per la mostra c'è un campo in erba artificiale e una doppia forca con cui si pensava a suo tempo di migliorare la tecnica individuale. E' un pretesto per parlare della tecnica. Oggi c'è la tendenza ad essere già pronti subito per fare le cose ad alto livello, salvo poi accorgersi che mancano dei passi successivi importanti come quello della tecnica".

Tra le sue opere spicca quella legata ad un grande pallone...
"E' appoggiato sulla terra, sui campi di una volta dove non c'era il problema di un rimbalzo sbagliato, la tecnica veniva fuori comunque. Quel pallone è un mitico Valsport ed è legato a quando nel 1980 andai a fare un provino alla Juve. E' qualcosa ovviamente di personale ma è legato a tutti perché giocare a pallone attira tutti"

clicca sotto per guardare l'intervista

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