Burgnich: "Inter, scudetto ancora possibile. Salerno da serie A"
Doppio ex della sfida in programma domenica pomeriggio allo stadio Arechi tra Salernitana e Livorno, una colonna del calcio internazionale come Tarcisio Burgnich ha dichiarato quanto segue in esclusiva alla redazione di TuttoSalernitana facendo ufficialmente una promessa ad una tifoseria che conosce molto bene e che lo ricorda con smisurato affetto anche a tanti decenni di distanza:
Cosa pensa della Salernitana e che partita sarà quella di domenica?
“Mi informo sempre sui risultati della Salernitana. Contro il Chievo è stato un incidente di percorso fisiologico in un campionato lungo come quello cadetto. Non mi soffermo nello specifico sulle scelte di Ventura perché ogni allenatore ha quotidianamente il polso della situazione in mano e non siamo a conoscenza di tante cose, dico soltanto che bisogna intervenire quando gli undici titolari non corrono a dovere. Bastano tre elementi fuori partita per compromettere l’andamento di una gara. Livorno? Sarà un match ad alta tensione, a cospetto di un avversario che rappresenta una piazza assolutamente uguale a Salerno in termini di passione e calore. Una curva che ci mette l’anima e che non si aspettava questi risultati così negativi. Senza personalità non si portano a casa i tre punti, sarà la componente determinante che indirizzerà la sfida dell’Arechi. A mio avviso, comunque, la Salernitana ha tutte le carte in regola per restare stabilmente tra le compagini che puntano al salto di categoria attraverso i playoff”.
Angolo dei ricordi: quella partita con la Germania e quel suo gol...
“Se non giocavamo due ore nella partita precedente, potevamo anche vincere il campionato del Mondo. Quando ti trovi a 2400 metri sprechi moltissime energie e ne risenti nelle gare successive. Il mio gol? Non era il mio mestiere, a me toccava fermare gli avversari e guidare la difesa nel migliore dei modi. Solitamente i difensori segnano di testa sulle palle inattive, io invece gonfiai la rete di sinistro”
Quanto conta l’allenatore in una squadra di calcio? Conte è molto "sponsorizzato" all'Inter, ma i nerazzurri sono dietro a Juventus e Lazio...
“Mancano ancora tantissime gare alla fine del campionato e l’Inter ha tutte le carte in regola per competere fino alla fine pur avendo alti e bassi. In generale un allenatore funziona quando ha alle spalle una società che lo appoggia nelle sue scelte specialmente nei momenti difficili. Un connubio dal quale non si può prescindere"
Quanto è cambiato il calcio di oggi, pieno di tatticismi, con quello dell'epoca in cui prevaleva la qualità?
“In passato la mentalità dei calciatori era completamente diversa. Si parlava solo di calcio, non c’erano altre distrazioni e amavamo il nostro mestiere. Nella nostra vita il pallone era al primo posto, il resto veniva automaticamente in secondo piano. La passione e i sentimenti permettevano di fare tante cose, in campo rendevi al massimo a prescindere dalle qualità perché avevi la testa giusta”.
Che ricordi ha di Salerno e le piacerebbe tornare in città?
"Ricordi bellissimi, si lavora sempre volentieri in quelle piazze innamorate della propria squadra di calcio a prescindere dai risultati. Potrei tornare in estate per festeggiare la promozione in serie A".