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Guttmann e FergusonTUTTO mercato WEB
© foto di Prospero Scolpini/TuttoSalernitana.com
venerdì 11 aprile 2025, 09:39Primo Piano
di Claudio Nassi
per Claudionassi.com

Guttmann e Ferguson

Come spesso accade, Lady Radio anticipa, vedi Indiani, la "rosea". Se Binda ha fatto una pagina su Paolo Indiani dal titolo "Mister 11 promozioni", con un sommario che recita "Vinco da 40 anni e sono moderno", dava al mister la patente di vincente, corretta negli ultimi tempi da Mourinho: "Essere vincenti non vuol dire vincere, vincente è chi non è mai stanco di vincere". Se Indiani comincia nell''82/'83 a San Gimignano e nel 2025 continua a Livorno, rientra in classifica. Poi si lascia andare, criticando chi dice che il calcio è sempre uguale. "Pensiamo al portiere, oggi è uno dei costruttori di gioco".

D'accordo, nessuno può smentire, ma se le misure del campo sono le stesse, così quelle delle porte e il pallone è sempre rotondo, trovo difficile accettare il diktat. E' chiaro, si possono apportare correttivi, come ci sono stati, ma fermiamoci qui. Nel '58 a Torino Sentimenti IV aveva piedi educati, come si vedeva nelle partitelle. A poca distanza, al Combi, dove si allenava la Juventus, Vavassori, riserva di Mattrel, non era da meno. Quando mi sono trovato ad Amsterdam per acquistare Van Basten era l''86 e vidi il riscaldamento di Menzo. Dissi a Keizer di fare i complimenti al secondo; rispose: "Cruyff vuole che si giochi con i piedi, perché in campo ci devono essere 11 calciatori, non 10 più 1". Allora anche quarant'anni fa il portiere era un costruttore di gioco.

Seppoi si vuole andare alla scoperta di innovatori, certamente ci sono Michels e Cruyff, anche se sono i calciatori a determinare. Nel Grande Torino con Valentino Mazzola giocavano in 12. Così nel Real Madrid pentacampeon di Di Stefano, e in 13 dopo l'acquisto di Kopa dal Reims. Se passo al guardiolismo, è la stessa cosa. Con Messi, Xavi, Iniesta e Busquets non era difficile guidare le danze. Da noi si è sempre sottovalutata la "disorganizzazione organizzata" di Fascetti, ma affrontare il Varese e il Lecce di Neno erano cavoli amari. Ci riusciva con calciatori tutt'altro che eccezionali. Mi piace ricordare alcuni grandi del passato. John Wooden: "Nessuno vince senza materiale, ma non tutti riescono a vincere col materiale". Béla Guttmann: "Ecco una regola tanto elementare quanto disattesa: quando sei in possesso del pallone, smarcati; quando l'hanno i nemici, marca. Il calcio è tutto qui". Alex Ferguson: "Decidere velocemente quando sei sotto pressione. Ecco cos'è il calcio".