Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendariScommessePronostici
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliaricomoempolifiorentinagenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliparmaromatorinoudinesevenezia
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenafrosinonelatinalivornonocerinapalermoperugiapescarapordenonepotenzaregginasalernitanasampdoriasassuoloturris
Altri canali euro 2024serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta
tmw / stazione di sosta / Primo Piano
Sacchi non vuol capireTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 00:57Primo Piano
di Claudio Nassi
per Claudionassi.com

Sacchi non vuol capire

La "rosea" mette di fronte Capello e Sacchi per avere la loro opinione su Allegri al Milan. Fabio vota per Max e dice: "E' un vincente, saprebbe dove mettere le mani e chi pensa sia superato non capisce di calcio". D'altro canto se hai vinto 6 scudetti, 3 Supercoppe di Lega e 5 Coppe Italia non sei l'ultimo arrivato, ma ad Arrigo non basta perché non pratica un calcio moderno e più europeo. Dice: "E' un allenatore che ha seguito le tracce della storia calcistica italiana, basata su difesa e contropiede".

Quando lo sento parlare domando che cosa avrebbero detto e scritto Brera, Bardelli, Zanetti e De Cesari. Il nostro calcio era tra i primi al mondo, invidiato e temuto da tutti. Ricordo le parole dei C.T. di Argentina e Brasile, Passarella e Dunga, in un'intervista a Lorenzo Marucci. Non capivano perché avevamo cambiato, dal momento che eravamo l'avversario più pericoloso. Avevamo i difensori più forti e prima o poi un gol lo segnavamo. Sacchi dimentica che Allegri è anche arrivato alla finale di Champions e non abbiamo partecipato agli ultimi due Mondiali e mancato un Europeo.

Se negli USA, dove hanno inventato lo sport professionistico, Vince Lombardi dice: "Vincere non è tutto, è l'unica cosa", ci sarà un motivo. Per non parlare di un amico di Arrigo, Pep Guardiola: "Ha ragione sempre chi vince. In bocca a uno sconfitto la vittoria morale è solo una scusa. Il calcio è una competizione. Chi vince ha fatto le cose in modo migliore". Né dimentico Franz Beckenbauer: "Non vince il più forte. Chi vince è più forte". O Pat Riley: "Se non c'è la vittoria, c'è la disperazione e nessuno stadio intermedio". O Enzo Ferrari: "Il secondo è il primo dei perdenti". O ancora un detto degli USA: "Quando le cose contano non cambiare, non la partner alla festa né il gioco per la partita". E non abbiamo cambiato quando vincevamo? Sembra impossibile non capire quello che per altri è scontato.

Infine, quando si vince una volta puoi essere aiutato dalla fortuna, una seconda, una terza e una quarta, ma se continui vuol dire che sei più forte, altrimenti non vinci. Potrei portare anche i giudizi di Di Stefano, Sivori e Larry Bird, ma non dimenticherei quello che successe a Milanello, dove Mussi crossava in corsa dal fondo e sbagliava, con Sacchi sempre più arrabbiato. Capello, presente, invitò Arrigo a fargli vedere come si faceva. Purtroppo non era capace.