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Pistoiese, Iorio: "Speravo in una partenza a razzo. Squadra nuova e serve tempo"

Pistoiese, Iorio: "Speravo in una partenza a razzo. Squadra nuova e serve tempo"TUTTO mercato WEB
ieri alle 22:34Serie D
di Tommaso Maschio
fonte Lorenzo Marucci

Nel corso del 25° Memorial Vannucci direttamente dal Viola Park di Firenze ha parlato anche il presidente della Pistoiese Sergio Iorio che ha parlato dell'avvio di stagione dei toscani: “Le sensazioni sono un po' miste, c’è la grossa soddisfazione che dal niente abbiamo ricostruito una società solida e seria con professionisti e costruita una squadra molto forte per la Serie D. Dall’altra parte speravo in una partenza a razzo che non c’è stata, anche se è comprensibile perché si tratta di 24 ragazzi che stanno insieme da un mese e un allenatore nuovo che ne conosce pochi. Ci vuole tempo per assemblarli e ci vorrà pazienza. Il rammarico è per non aver vinto davanti a un pubblico e un calore che dopo tantissimo tempo è tornato sugli spalti. C'erano 1500 persone che hanno hanno sostenuto la squadra anche quando stava perdendo e non hanno mai fischiato. Sarebbe potuta essere una domenica perfetta".

Questa piazza merita di più?
"Pistoia, per come la ricordo io come piazza, meriterebbe molto di più, anche la Serie B. sarebbe la misura giusta e anche una serie che può permettere di trovare un bilancio anche economico perché è un fatto noto che in Serie D e anche in Serie C bisogna investire".

Dopo il torneo di Miami, dove porterà la maglia della Pistoiese la prossima volta?
"Premetto che è stato un purissimo caso che fossi a vedere la gara di Sinner, mio figlio abita a Miami e sono andato lì a trovarlo e per caso mi hanno fotografato sulle tribune. La prossima la porterò a Celle Ligure dove organizzo un open di tennis che ha la maglia arancione come simbolo".

Che differenze nota fra il calcio attuale e quello di un tempo?
"Oggi ci sono dentro e vedo il calcio attuale, 30-40 anni fa lo vedevo da fuori con gli occhi di un giovane. Il calcio è cambiato anche per colpa, tra virgolette, dei mezzi di comunicazione. Lo stadio era un posto unico perché era l’unico modo per vedere le partite, allo stadio a Pistoia c’erano 12mila persone in Serie D e ora forse in Serie A ce ne sono tanti. Ora è un calcio più mercenario, fa dispiacere vedere che anche i giocatori più giovani sono troppo attaccati ai soldi e mancanza di passione".

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