Caso Campobasso, Ghirelli: “Rinvio Serie C se si decide il 25. Perché non prima?”
La presentazione dei calendari rinviata a data da destinarsi. È stata questa la novità di ieri in Serie C: poche ore dopo aver stilato i gironi, la Lega Pro si è dovuta confrontare con la decisione del Consiglio di Stato, che ha sospeso l’esclusione dal campionato del Campobasso. Ne abbiamo parlato su TMW e TuttoC con il presidente Francesco Ghirelli: “Il decreto del Presidente della Sez. Quinta del Consiglio di Stato, Luciano Barra Caracciolo, ha previsto di ‘temporaneamente sospendere la mancata ammissione (Licenza) al Campionato della ricorrente (Campobasso Calcio), in vista della camera di consiglio del 25 agosto 2022, nella quale l’istanza cautelare potrà essere esaminata collegialmente, nel dovuto contraddittorio”. La Lega Pro si è vista obbligata a prenderne atto e conseguentemente a rinviare a data da destinarsi la compilazione dei Calendari del Campionato Serie C 2022/2023”.
Un fulmine a ciel sereno.
“Noi abbiamo rispetto del provvedimento ma non si può non evidenziare che i club di Lega Pro abbiano subito un danno rilevantissimo, in particolare se dovesse essere confermata la data del 25 agosto pv. si dovrebbe rinviare l’inizio del campionato previsto per il 28 agosto pv. Occorre che i tempi delle decisioni rispettino le esigenze delle imprese, in questo caso sessanta club di calcio. Se ciò non avviene si procura un grave danno economico oltre che di immagine. Questa vicenda pone la questione che dovrà essere affrontata col nuovo governo che scaturirà dalle elezioni del 25 settembre pv: dovrà essere richiesta una regolamentazione degli organi di giustizia che non penalizzi il prodotto calcio, le decisioni debbono essere calendarizzate affinché venga salvaguardato l’inizio dei campionati. Perché non si può anticipare la seduta del Consiglio di Stato? Oggi siamo al 5 agosto . Perché bisogna arrivare al 25 agosto? È un problema di ferie? Spero di no, essendo in gioco un gravissimo danno economico per sessanta club-società di capitali”.
Del provvedimento che idea si è fatto?
“Mi permetto un giudizio nel merito della motivazione che sorregge il decreto del Presidente Luciano Barra Caracciolo, primo, il mancato rispetto di aver ottemperato ai pagamenti non può avere come giustificazione la crisi che attanaglia l’Italia. Le sessanta squadre che sono in regola, sono fesse perché hanno pagato? Il Consiglio di Stato si è pronunciato negli anni precedenti in modo sostanzialmente opposto alla odierna decisione, cosa è cambiato? Nell’apparato produttivo italiano se una impresa fallisce, non c’è organo che interviene per mantenerla in vita”.
A questo punto tutto è legato alle tempistiche della camera di consiglio.
“Concludo auspicando che vengano accorciati i termini e si fissi una riunione del Consiglio di Stato in tempi utili per iniziare il campionato nella data fissata, evitando un danno gravissimo”.
Se poi il Consiglio di Stato dovesse accogliere il ricorso del Campobasso, lo scenario sarebbe quello di una Serie C a 61 squadre. Anche 62, considerando il Teramo…
“Nel caso in cui succedesse una cosa di questo tipo, l’unica cosa che potremmo fare è rispondere come Garibaldi: obbedisco”.