Dopo la Kings League, Trombetta conquista la Giana: "Arrivato nel momento giusto"
"Il gol è stata una bella emozione, sia perché era il mio primo nei professionisti sia perché ci ha permesso di vincere una partita importante. Poi è stato bello averlo segnato in uno stadio pieno, dove i tifosi mi hanno sostenuto fin dal mio arrivo, sin da subito, anche grazie all'hype creato Kings League, mi hanno fatto sentire importante. Dedico il gol a chi era presente, a chi ha creduto in me, e spero di farne tanti altri": così, in esclusiva ai microfoni di TuttoMercatoWeb.com, l'attaccante della Giana Erminio Michele Trombetta, che ha deciso il Secondo Turno di Coppa Italia contro l'Entella.
Il nome di Trombetta è salito agli onori della cronaca in estate appunto con la Kings League ideata da Gerard Piqué, dove lo stesso Trombetta si è contraddistinto per gol e giocate, divenendo un star dei social. Lui, uno comunque schivo e riservato che - laurea in Economia e Finanza in mano e voglia di far parlare in campo - era già finito da tempo nel mirino della formazione di Gorgonzola: "Con la Giana avevo già avuto contatti un anno fa, ma avevo poi fatto un'altra scelta: anzi, se sono qui lo devo agli anni passati a Corticella, al percorso fatto con i passi giusti, e ora voglio provare a migliorarmi ancora. Il calcio e la Kings League, almeno per il mio personale, sono due strade parallele, che non si incontreranno mai".
Come mai la scelta di accettare questa sfida nel mondo social del calcio a sette?
"La Kings League è diventata famosa in Italia da questo anno, ma le selezioni attraverso i social erano già iniziate nel 2023, sono state lunghe, e a essere sincero io non mi ero neppure candidato, sono stato selezionato da uno degli allenatori: la partenza per il Messico era fissata al 25 maggio, io sono stato contattato il 6 maggio ma semplicemente perché c'erano state delle defezioni. Mi era stata chiesta la disponibilità, io ho preso tempo perché non sapevo niente di quel mondo e gli organizzatori attendevano comunque un'altra risposta, ma dal momento in cui mi sono informato ho accettato perché poteva essere un'esperienza utile al mio bagaglio personale. Poi ha girato tutto bene, e io ci ho tenuto a dare il massimo perché comunque stavo rappresentando un paese. Mio fratello, che la seguiva già e mi aveva spiegato di cosa si trattasse, era molto emozionato".
Perché, invece, lo scorso anno non avevi accettato subito la Giana?
"Nella stagione passata ho volito dare continuità al lavoro iniziato con il Corticella, abbiamo infatti disputato nuovamente la finale playoff per consolidarci, mi piaceva portare a termine il percorso di una grande gruppo".
Che gruppo hai trovato, invece, in biancoceleste?
"Qua ho trovato tanti ragazzi che hanno voglia di dare continuità a quanto fatto l'anno scorso, un gruppo umile disposto a lavorare e ad ascoltare il mister: sembrano discorsi banali, ma spesso nel calcio si tende all'individualismo, anche a discapito degli obiettivi di gruppo. Qua c'è un grande condottiero, una società molto presente che ci sostiene anche nelle piccole cose, giocatori che remano tutti dalla stessa parte: siamo concentrati per questo avvio di stagione, con l'obiettivo intanto della salvezza, poi tutto quello che verrà in più sarà positivo. Ma prima dobbiamo pensare a centrare l'obiettivo minimo. È questa la prima cosa, e noi dobbiamo fare tutto quello serve per raggiungerla. Sono felice di essere qui".
Hai già spoilerato gli obiettivi di gruppo, sarebbe perfido chiederti quelli personali?
"(Ride, ndr) Diciamo che la doppia cifra, nonostante segnare non sia mai facile, è sempre un traguardo molto prestigioso. Le due cifre nella classifica marcatori sono belle...".