Castelli (Comitato Trapani): "Non so se ci sono i presupposti per riaprire la trattativa"
L’avvocato Carmelo Castelli, portavoce del comitato “C’è chi il Trapani lo ama”, intervenuto ai microfoni di Radio Cuore Trapani, ha spiegato le ragioni dello stesso comitato circa la mancata presentazione per l'acquisizione del club: "In questi giorni abbiamo provato a trovare una soluzione alla situazione drammatica del Trapani Calcio. Domenica scorsa c'è stata la mancata disputa del match ma già venivamo da incontri molto intensi. Stamattina in definitiva ho continuato a chiedere quanto facevo da giorni: una serie di liberatorie riguardanti i debiti del Trapani a mio avviso fuori controllo. Dagli inizi di settembre i dipendenti, senza stipendio da mesi, hanno legittimamente lasciato il lavoro. Non c'è stata una proprietà presente, se non quando ho incontrato il dottor Petroni. Sin da subito il comitato ha pensato che l'unica soluzione, da trapanesi e da tifosi, visto che Alivision non era in grado di sostenere più il Trapani, di lasciare la società ai trapanesi, con determinati paletti. La situazione però si è aggravata ed è arrivata la cessione a Pellino, con il culmine avvenuto domenica scorsa".
"Pellino non è riuscito ad organizzare la partita ma ha cambiato allenatore e direttore sportivo. Invece di preservare dipendenti, calciatori e tutta una serie di cose, carichi una società già allo stremo, di altre obbligazioni. Si è andata ad aggravare una situazione già al limite dal punto di vista finanziario. Abbiamo detto sia a Pellino che ad Alivision, perché queste obbligazioni sono state assunte quando Alivision era ancora nella proprietà, di avere queste liberatorie, ma non ci sono state date".
"Si è chiesta una chiarezza che non è stata effettuata. Aveva detto Pellino che avrebbe tenuto aperta l'offerta fino alle 13, ma noi avevamo chiesto qualcosa che non è arrivata. Erano arrivate alcune liberatorie, ma quelle più importanti non sono state presentate. Pellino si era impegnato nel contratto di cessione per il residuo 90% delle quote a versare ad Alivision 650mila euro, garantiti da un pegno sui crediti in Lega del Trapani. Cioè con un club in queste condizioni, i primi 650mila euro incassati sarebbero dovuti andare nelle tasche di Alivision piuttosto che dei dipendenti, dei giocatori e così via. Abbiamo chiesto anche su questo una liberatoria, presentata con una serie di condizioni non accettabili".
"Avevo detto che fino alle 18:00 tenevamo la finestra aperta, ma lui ha preso un'altra strada, si vuol concentrare sulla trasferta di Catanzaro e poi se ne parla. Io mi auguro che la partita si faccia, ma non so se ci sono più i presupposti per riaprire la trattativa. Se la squadra giocherà tanto meglio per il Trapani"