Samp, retromarcia su Mina. I tifosi non vogliono il giocatore condannato per abusi sessuali
Niente Santi Mina per la Sampdoria, nonostante la trattativa per l’attaccante attualmente svincolato fosse ben avviata tanto da far parlare già di visite mediche imminenti. Come riporta Il Secolo XIX dopo una serie di approfondite riflessioni, e l’ondata di sdegno di una larga fetta della tifoseria, la società ha deciso di fare marcia indietro e non tesserare più lo spagnolo. A muovere la tifoseria è stata la condanna in secondo grado a 4 anni di reclusione per abusi sessuali che avevano portato il Celta Vigo a interrompere unilateralmente il contratto di Mina lo scorso agosto.
“Mancini e Legrottaglie, con la condivisione di Manfredi e Radrizzani, avevano evidentemente in un primo momento completato valutazioni differenti sulla pesante vicenda processuale di Santi Mina. Forse ritenendo che solo il terzo e ultimo grado di giudizio, la Corte Suprema, avrebbe determinato la sua definitiva colpevolezza o meno. Pronti anche ad assumersi il rischio che il calciatore, in caso di conferma della condanna, potesse interrompere la stagione in anticipo per cause di forza maggiore. - si legge sul quotidiano - Salvo poi in un secondo momento approfondire le valutazioni, tenendo anche conto della compatibilità dell'operazione con il codice etico della società, in particolare il punto 1.7, "immagine della società". Tra l'altro per poter beneficiare degli sconti del "decreto crescita" a Mina (al Celta guadagnava 1,5 milioni a stagione) avrebbe dovuto essere sottoposto un contratto almeno biennale”.
Ora il club continuerà dunque a scandagliare il mercato degli svincolati per rinforzare il reparto offensivo e dotare la rosa a disposizione di Pirlo di un attaccante centrale oltre a La Gumina.