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Salernitana, Petrachi: "Su di me dichiarazioni ingenerose, occorre onestà. Vorrei autonomia"

Salernitana, Petrachi: "Su di me dichiarazioni ingenerose, occorre onestà. Vorrei autonomia"TUTTO mercato WEB
© foto di Nicola Ianuale/TuttoSalernitana.com
martedì 12 novembre 2024, 13:42Serie B
di Luca Esposito

Di seguito le dichiarazioni del direttore sportivo della Salernitana Gianluca Petrachi: "Mi sarebbe piaciuto non fare una conferenza stampa, mi dispiace per l'esonero del tecnico Martusciello. Va ringraziato per il lavoro che ha svolto e per la sua professionalità. In questi mesi ha subito una serie di cose che non vanno sottovalutate, si è partiti in modo non limpido e con tantissime difficoltà. Si è buttato a capofitto in quest'avventura dando più del 100%. A volte, però, il calcio è spietato e purtroppo dobbiamo valutare anche i risultati che, sostanzialmente, per come sono maturati hanno comportato una riflessione. C'era un trend negativo da interrompere, abbiamo perso spesso e in modo uguale. Da responsabile dell'area tecnica devo essere pragmatico e non sentimentale, ho deciso di fare questo passo tenendo presente anche dell'insoddisfazione del proprietario e della società. Lo ringrazierò sempre, credo che ha lasciato tanto di suo in questa squadra e ci sono buone basi dalle quali ripartire. Il calcio, però, è questo e gli auguro le migliori fortune sperando che possa ripartire presto da un'altra parte, magari con quella buona sorte che è venuta meno. Ora si apre un nuovo capitolo".

Lei ritiene che quest'organico possa fare di più?

"Parto da una riflessione: Colantuono non è un ripiego. Sapete che sono una persona onesta, con voi e con i tifosi. Con Stefano ho condiviso un percorso importantissimo al Torino, conosce totalmente la squadra e l'ambiente. Se mi fossi affidato a un altro tecnico, che deve ripartire da zero adattandosi alla piazza comprendendo in tempo record le problematiche, avrei corso un rischio. Oggi siamo in una condizione di classifica che richiede un cammino diverso. Ora il club è in sicurezza, tocca alla squadra. Vogliamo fare un campionato dignitoso, con quel carattere che ha sempre contraddistinto me e le mie squadre. Il mister incarna le caratteristiche che io voglio. E' un allenatore pragmatico, che non si inventa nulla. Ora siamo alla ricerca della codifica delle cose semplici. Dobbiamo scendere in campo lottando su ogni palla, cercando di essere meno bella e più produttiva. Occorre essere più squadra rispetto alla categoria. Sono convinto che possiamo fare molto di più e riprendere il cammino fatto all'inizio. La Salernitana può essere una mina vagante e dare fastidio a tutti. La rosa ha dimostrato, anche col Bari, di correre fino al 95' provandoci in ogni modo".

Come spiega questa involuzione e perchè non scegliere Colantuono da subito dopo le dimissioni di Sottil?

"Alcune criticità in termini di difetti le avevo già viste due mesi e mezzo fa. Ho avuto un rapporto molto forte con Martusciello, sono al campo tutti i giorni e vedo gli allenamenti. Avevamo avuto diversi confronti, utili a fargli capire che alcune cose funzionavano benissimo e altre meno. Ho dato il mio supporto mettendo a sua disposizione esperienza e visione, ma non posso pretendere che lo staff tecnico faccia quello che gli dico. Mi auguro che le sue visioni gli porteranno dei successi in ottica futura, ma in B occorre fare qualcosa di diverso per ottenere i risultati. Magari adattandosi all'avversario. Noi invece abbiamo sempre tracciato una linea, percorrendola a prescindere. Se chiedo delle cose e riescono in parte, è evidente servisse cambiare. Il campo avallava le mie riflessioni, se prendo sempre gli stessi gol una domanda devo farmela. Quando un errore si ripete e non correggi, anche i calciatori perdono certezze. Quanto al passato, l'estate scorsa è stata uno tsunami. Sono partito con delle idee e ho cercato di cambiare il più possibile,. Quando Sottil ha fatto un passo indietro, io ho provato a portare una ventata di novità ma col tempo mi sono reso conto di tante cose. La B è un campionato molto particolare, è più facile salvarsi in serie A che vincere un campionato di B. In A basta battere le dirette concorrenti, in cadetteria la prima perde con l'ultima ed è un torneo ingestibile e non equilibrato. L'equilibrio te lo dà il pragmatismo. Se questa Salernitana avesse giocato in A, con quelle idee, poteva rendere al meglio. Con Stefano, a  Torino,  prendemmo una situazione abbastanza simile, eravamo a tre punti dai playout e presi tantissimi ragazzini dalla C conquistando 41 punti nel girone di ritorno perdendo la finalissima col Brescia.  Spero che si ritrovi la sana cattiveria che serve in questo campionato. Quando ho parlato con Stefano ho visto motivazioni e disponibilità. Al di là delle qualità tecnico-tattiche,è uno che si impone con i calciatori e la sua struttura fisica incide. Ha un modo suo, anche morfologico, di dare messaggi al gruppo e il problema al ginocchio poteva incidere. Abbiamo tutte le carte in regola per svoltare".

Si pente di non aver preso un mediano di interdizione?

"Secondo me ce l'abbiamo e lo abbiamo visto poco: è Adelaide. Già da mercoledì spero che il mister possa aggregarlo in squadra per poi schierarlo alla ripresa del campionato. Io mi sono avvicinato quanto più possibile alla richiesta del tecnico, voleva gente tecnica che sapesse dare del tu al pallone e ho cercato di soddisfarlo. A mio avviso, però, la squadra non pecca in contenuti, possiamo far legna in mezzo al campo. Amatucci è altro 165 centimetri, eppure recupera più palloni di tutti. Occorrono determinazione e cattiveria agonistica. Verde, al 94', ha fatto una rincorsa di 40 metri recuperando palla pur essendo sullo 0-2. E' quello che voglio vedere sempre. Poi a gennaio spero di poter avere la possibilità di agire in autonomia. E' vero che la squadra l'ha fatta Petrachi, ma in che condizioni l'ha fatta? Mi prendo le mie responsabilità, ci metto la faccia ma le cose vanno raccontate per come sono andate".

Si è sentito in discussione dopo le parole di Milan?

"Mi sono sentito tirato in ballo e messo in discussione. Tutti lo siamo, non mi spaventa ciò. Mi dispiace è che ci vuole onestà intellettuale nella vita, bisogna essere corretti. Ho detto a Iervolino che questo tipo di passaggio non l'ho trovato di gradevole gusto. Mi assumo le mie responsabilità, ma se mi si dice che siamo quinti per monte ingaggi dico che ho ereditato 9 milioni lordi di cinque calciatori non presi da me. Stiamo parlando del nulla, non nascondo mai niente e sono rimasto molto dispiaciuto. Non credo di meritarlo. Quando sposo un progetto vado dritto per dritto. Vi assicuro, però, che sono più agguerrito e motivato di prima. Riusciremo a venirne fuori. A gennaio vedremo cosa riusciremo a fare, mi piacerebbe poter metterci dei calciatori senza alcun tipo di vincolo".

Cosa dobbiamo aspettarci a gennaio?

"Anzitutto vorrei un presidente presente, per tutta l'estate parlavo con Milan. Lo vorrei avere al mio fianco in maniera attiva e sono felice di questo riavvicinamento. E' un ambizioso, come me, e spero che tutti i buoni propositi che ravviso oggi possano tradursi in fatti concreti. Se ci sarà da fare dei correttivi spero e mi auguro che si possano fare".

Come è possibile passare dalla squadra garibaldina di inizio stagione alla situazione attuale?

"Se non sei ambizioso non ottieni risultati, Iervolino è mortificato dall'idea di giocare in serie B. Noi dobbiamo essere bravi a fare i pompieri, buttando acqua sul fuoco. E' una piazza che si infiamma ma tende anche a deprimersi per il troppo amore che noi avvertiamo e che ci trasferiscono. Non mi sono piaciuti alcuni messaggi che sono passati, vedevo troppa euforia dopo Palermo e chiesi di entrare nello spogliatoio. Martusciello però era contento e chiese a me di godersi il momento positivo. Ma con i proclami non si va da nessuna parte. Sono ambizioso, ma preferisco non dire pubblicamente quelle che sono le mie vere intenzioni. Ho visto meno aggressività e cattiveria, doti imprescindibili in questa categoria. Forse ci siamo sentiti troppo belli, ci siamo specchiati, abbiamo abbassato la guardia. Ora resettiamo, anche a costo di giocare in maniera più sporca. Bisogna tirar fuori gli artigli e renderci conto che occorre invertire la tendenza".

A gennaio prevede molte operazioni o poche ma mirate che non si limitino a scambi o "cedere prima di acquistare"'

"Il mercato di gennaio è cristallizzato sulle esigenze del mister Colantuono. Se cambiamo qualcosa tatticamente dovremo far uscire qualcuno che era adatto al sistema di gioco precedente. Ci sarà uno sviluppo tecnico che orienterà il mio lavoro. Spero, a gennaio, di poter toccare quelle poche cose che serviranno in piena autonomia".

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