La Juve Stabia sfida la Samp dei grandi nomi con 15 punti di vantaggio. Capolavoro Lovisa

Entusiasmo alle stelle a Castellammare di Stabia dopo il pareggio per 1-1 in casa della Cremonese, risultato che ha permesso alle "vespe" di blindare i playoff e di alimentare il sogno quarto posto anche in virtù di un calendario non propriamente impossibile. La formazione di Pagliuca, pur brillando meno dal punto di vista del gioco nelle ultime settimane, ha dimostrato di saper essere anche cinica e concreta e di leggere con intelligenza e umiltà i vari momenti delle partite. Prendiamo ad esempio il derby con la Salernitana: primo tempo di qualità, gol del vantaggio a inizio ripresa e poi 35 minuti in "trincea" a difesa del risultato e senza disdegnare qualche pallone spazzato in tribuna.

Stesso discorso allo Zini domenica pomeriggio: match di grande sacrificio, pochissime occasioni concesse a un avversario tecnicamente superiore e poi la zampata del solito Adorante che ha fatto impazzire di gioia gli oltre 500 supporters assiepati nel settore ospiti. Insomma, quella di Pagliuca è diventata una squadra completa, animata da una gran voglia di stupire e di credere fino alla fine nella promozione in serie A. Un avversario che potrà mettere in difficoltà chiunque nella lotteria playoff e che è diventato, settimana dopo settimana, un modello da seguire per tutti.

Il merito principale è del direttore sportivo Matteo Lovisa, a capo di un ingranaggio perfetto e che ha permesso alla Juve Stabia di giganteggiare a cospetto di realtà teoricamente più blasonate e con budget dieci volte superiori. Lunedì prossimo, ad esempio, si affronteranno Juve Stabia e Sampdoria e fa un certo effetto vedere che i campani abbiano 15 punti in più dei blucerchiati che, l'estate scorsa, spesero milioni e milioni di euro per assicurarsi nomi di un certo prestigio per la categoria integrando la rosa a gennaio con gente del calibro di Niang, Oudin e Altare. "In B occorre gente affamata, che voglia mettersi in mostra, che mangi l'erba. Se prendi il giocatore dal curriculum importante, ma appagato corri il rischio di fare un buco nell'acqua" il pensiero della proprietà gialloblu quando, in tanti, invocavano l'acquisto ad effetto sottovalutando le potenzialità di Bellich, Thiam, Leone, Buglio, Piscopo, Candellone, Fortini, Floriani Mussolini e Adorante. Atleti che oggi sono sul taccuino di società di categoria superiore e che, grazie alla Juve Stabia, hanno un futuro assicurato. "Ma è sbagliato pensare che andranno via tutti" ha ribadito patron Langella a Tuttomercatoweb "se arrivasse una proposta dalla A sarebbe legittimo rifletterci e ascoltare il pensiero del calciatore. Ma in B chi c'è meglio di noi? Il nostro è un progetto che cresce, al punto da aver attratto investitori americani". E così, una volta chiusa la stagione e a prescindere dalla categoria, la società proverà a ripartire dallo zoccolo duro che, con Pagliuca al comando, ha scritto una bellissima pagina di sport campano. Con Lovisa che ha dimostrato a tanti colleghi più esperti cosa voglia dire fare calcio senza sperperare denaro.