Dg Cittadella: "Paragonati a chi fa giocare atleti dopati, ingiusto. Pres. Pisa? Antisportivo"
Era il 27 agosto, e in occasione della 3ª giornata di campionato di Serie B si affrontavano Cittadella e Pisa, che chiudevano il match sull'1-1; risultato però non omologato, a seguito di un reclamo della formazione nerazzurra che aveva ravvisato un'irregolarità degli avversari. Nella distinta del match, infatti, non compariva Jacopo Desogus, che era poi entrato in campo. Da li, una battaglia legale fatta di corsi e controricorsi, chiusi nella giornata di oggi, quando il Collegio di Garanzia CONI ha rigettato il ricorso del Cittadella e confermata la vittoria del Pisa a tavolino.
Esito che non è piaciuto al Dg del Cittadella Stefano Marchetti che, come riporta trivenetogoal.it, ha così parlato: "Le sentenze vanno rispettate. Da persona sportiva e corretta accetto la sentenza perché è giusto così. Quello che non accetto e mi ha ferito moltissimo è l’antisportività del presidente Corrado. Si è dimostrato antisportivo a un livello mai visto. È una cosa che mi ha dato veramente fastidio. La storia del Cittadella parla chiaro, quella del presidente Gabrielli e la mia altrettanto. Tutti riconoscono al Cittadella di essere un modello, un modo di vivere il calcio difficile da imitare. Siamo stati equiparati a società che fanno giocare atleti squalificati o dopati per un errore di un nome da parte del Team Manager, quando le cose sono ben diverse. Io credo che le partite vanno giocate in campo, non nelle aule dei tribunali. Ripeto accetto e rispetto la sentenza, ma non mi si venga a dire che il presidente Corrado è una persona sportiva. C’è grande delusione soprattutto per un presidente che dovrebbe essere un collega e un nostro rappresentante in Lega. La sua sportività, insieme a quella del figlio, è pari a zero. Sono due persone antisportive ai massimi livelli. Questa sentenza è la pagine più triste della mia carriera e mi induce a fare delle riflessioni personali. Mi piace molto poco questo modo di vivere il calcio. Questa cosa mi ha dato tanto fastidio. Sono abituato al calcio in campo, la politica del calcio non mi piace. Il signor Corrado avrebbe dovuto vincere sul campo, visto che è molto più forte del Cittadella e sta lottando per la Serie A. Vincere con le carte bollate non è sportivo".
Marchetti conclude poi: "I punti bisogna farli sul campo e noi non siamo stati bravi fino adesso. E lo sottolineo, i punti bisogna farli in campo. Dovrebbe valere per tutti. Le parole oggi contano zero, servono i fatti. Spero che tutto quello che ci è successo a livello di infortuni sia passato. Con tutta la rosa a disposizione possiamo giocarcela. A livello mentale non è facile, ma dobbiamo invertire questo momento".