Zanetti: "Vita meravigliosa grazie a Moratti. All'arrivo all'Inter non mi riconobbero"
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Trent'anni fa l'Inter passava nelle mani di Massimo Moratti, che come primo acquisto del suo corso in nerazzurro ha portato Javier Zanetti. L'ex capitano e attuale vicepresidente dell'Inter ha anch'esso parlato al Corriere della Sera, edizione Milano, per la ricorrenza: "Fu magia per tutti, anche per me. Ero uno sconosciuto, da tre anni giocavo in Argentina. Nemmeno i giornalisti mi avevano riconosciuto, pensavano fossi un collega sudamericano. E con Moratti è stato colpo di fulmine, decisivo per un ragazzino come ero io allora sentire tutto quel profumo di famiglia".
Dopo tanti anni cosa rappresenta Moratti per Zanetti? "Moltissimo, quasi tutto. Ha creduto in uno che non aveva fatto niente e mi ha regalato una vita meravigliosa. Non solo professionalmente, è stato anche vicino a me e alla mia famiglia. La sera del Triplete ci abbracciamo fortissimo senza dirci nulla. Sapevo che pensava anche al suo grande papà, a quanto sarebbe stato orgoglioso. Fiero di aver potuto restituire a un uomo che ci aveva dato ogni cosa".
Qualche momento di furia l'avrà visto? Risponde Zanetti: "Sì, dopo le eliminazioni di Champions con Liverpool e Manchester. Bisognava stare attenti anche a cavallo dei derby... Certe partite non si potevano perdere o giocare male, il presidente non digeriva". Qualcuno che manca più degli altri? "Giacinto Facchetti! Che nostalgia dei suoi racconti sulla Grande Inter". Conclude poi col più forte compagno di squadra: "Ronaldo il Fenomeno, roba dell'altro mondo".
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