Vittoria figlia dell'abnegazione e dell'applicazione. L'Empoli sbanca ancora il Maradona

L'Empoli ritrova se stesso nella gara più complicata, con l'avversario più complicato. Non era semplice affrontare un Napoli ferito da una stagione che fino a questo momento sta regalando poche gioie. Ma chi si attendeva un Empoli nella veste di vittima sacrificale, anche alla luce dell'opaca prestazione con il Frosinone, ha dovuto rivedere i suoi piani. Il metodo e l'abnegazione con cui i toscani sono scesi in campo sono stati ammirevoli. L'applicazione totale a un disegno tattico ben preciso, studiato nei minimi dettagli, ha fatto la differenza. Il giudizio sarebbe stato lo stesso anche in caso di pareggio, ma il lampo di Kovalenko nel finale è stata la classica ciliegina sulla torta di una gara perfetta.

Il piano perfetto in difesa
Nei piani del tecnico Andreazzoli la sua squadra avrebbe dovuto replicare la gara di Firenze. Ci è riuscita completamente, facendo addirittura meglio. Ancora una volta è stata la stabilità difensiva a determinare il primo tassello. L'asse Luperto-Ismajili, la puntualità di Cacace, la freschezza di Ebuehi ma soprattutto la giornata d'oro di Berisha hanno impacchettato un regalo di Natale anticipato per i tifosi empolesi. Il Napoli ha premuto, come doveva essere, ma l'Empoli si è difeso con vigoria e senza timore.

Il lampo di Kovalenko figlio di una grande prestazione offensiva
A mettere il fiocco sul pacco-dono ci ha pensato Viktor Kovalenko ma in generale una fase offensiva che è stata fatto benissimo, considerando la differenza dei valori in campo. L'Empoli è stata una squadra compatta, difficile da superare, a tratti pericolosa. E lo deve a un gruppo che, come detto, non si è mai sfilacciato nemmeno nei momenti di maggiore pressione del Napoli. Adesso, con la sosta, Andreazzoli potrà recuperare qualche elemento: primo tra tutti Baldanzi, che ha marcato visita nell'ultima gara e che diventerà fondamentale per avere più soluzioni tattica in attacco.