Venezia, da Bjarkason a Raimondo: segnali positivi per Di Francesco (che non è in discussione)
Il rientro di Bjarki Bjarkason in campo, condito da un assist, poi la verve di Antonio Raimondo, che ha approfittato dell'assenza di Joel Pohjanpalo (in Nazionale) per mettersi in mostra e siglare una doppietta: nel 3-1 con il quale il Venezia ha domato gli sloveni dell'ND Primorje sono queste le due note più liete per il tecnico Eusebio Di Francesco. L'islandese, che si è perso 90 giorni di campo per l'operazione di ernia bilaterale, poi ha ammesso: "E' stato un periodo complicato, anche se durante l’infortunio sono rimasto sempre vicino alla squadra cercando di apprendere tutto ciò che lo staff e il mister insegnava ai miei compagni. So quali sono le idee di mister Di Francesco".
Altra nota positiva fin qui in questa sosta per le Nazionali - anche se da distante - è in parte quella di John Yeboah: nel 4 a 0 del suo Ecuador alla Bolivia al Monumental di Guayaquil, dove ha giocato titolare, ha offerto buoni spunti sfiorando a più riprese la rete. Al Venezia serviranno questi spunti, ora che anche lui è chiamato a cambiare marcia e dare qualcosa in più alla causa: deve mettere più in difficoltà il tecnico, sembrato renitente dallo schierarlo al posto o al fianco di Oristanio, dopo che non ha sfruttato appieno le chance avute come quella contro l'Udinese.
Mese da non sbagliare: dal Lecce al Cagliari
Lunedì (alle 20.45) gli arancioneroverdi affronteranno la prima di una serie di sfide da non sbagliare. In meno di un mese, i lagunari affronteranno in casa le partite contro Lecce, Como e Cagliari, intervallate dalle delicate trasferte contro Bologna e Juventus. Insomma, se nel complicato (a livello di punti) inizio uno dei fattori da considerare erano state le tante trasferte in campi ostici, ora è tempo di raccogliere e mettere a segno punti salvezza in questi scontri diretti, dopo che quello contro il Parma ha detto male.
La società non cambia idea
Per quanto la sconfitta con i gialloblu possa aver fatto male, non è certo una partita a far cambiare le idee della società, ben espresse dal ds Antonelli prima del Monza. Di Francesco non è mai stato in discussione fino a qui, a differenza di allenatori che in altre piazze dopo poche settimane hanno visto mandare all'aria i rispettivi progetti. Questo perché a Venezia c'è convinzione che la strada sia quella giusta in un percorso che si sapeva non essere facile fin dall'inizio e nel quale ad un po' tutti si attribuiscono delle responsabilità che non possono essere scaricate sul tecnico: dai giocatori alla società, oltre che allo stesso Di Francesco con il suo staff.