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Torino, si vede la mano di Juric ma la rosa è incompleta: tocca a Cairo e Vagnati

Torino, si vede la mano di Juric ma la rosa è incompleta: tocca a Cairo e VagnatiTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
domenica 22 agosto 2021, 09:15Serie A
di Emanuele Pastorella

Il Toro piace e convince, nonostante la sconfitta per 2-1 e Belotti che aveva risposto a Muriel. Piccoli condanna i granata nel recupero oltre i demeriti, perché per lunghi tratti il migliore in campo era stato il portiere dell’Atalanta Musso. Così, i quasi quattromila del Grande Torino applaudono Belotti e compagni, mentre continuano a contestare il presidente Cairo: il mercato resta fermo, la tifoseria è tornata a farsi sentire con nuovi striscioni. All’esterno dello stadio, oltre all’ormai ‘classico’ “Cairo vattene”, c’erano le scritte “Il campionato ha inizio, degli acquisti nessun indizio”, "Ti it ses 'n cuntabale" e “A Natale Oronzo al Comunale".

In campo, invece, c’è un Toro completamente diverso rispetto alle ultime stagioni. Nelle convinzioni, nella condizione fisica e nel gioco, ma non negli uomini: l’unico vero acquisto, infatti, è Pjaca. Poi tanti rientri dai prestiti, da Milinkovic-Savic ad Aina e Djidji, e ancora non basta per far decollare il lavoro di Juric. Perché la sua mano, la conferma è arrivata dall’esame contro una corazzata come quella bergamasca. Il muro granata dura meno di sei minuti, è Muriel a sbloccare la gara con un’azione personale travolgente: il colombiano si allarga sulla destra e va in uno contro uno con Rodriguez, il pallone si infila imparabilmente alle spalle di Milinkovic-Savic. Sembrerebbe il solito monologo dell’Atalanta, invece il Toro non di disunisce e, specialmente nella seconda parte del primo tempo, attacca a testa bassa. Ci provano Sanabria, Aina e Mandragora, l’occasione più importante è di Bremer: il centrale stacca più in alto di tutti e supera Musso, ma Pessina respinge sulla linea. La prestazione convince i tifosi granata, all’intervallo sono applausi scroscianti dagli spalti del Grande Torino. I decibel dello stadio si alzano quando entra Belotti, intorno all’ora di gioco, e proprio il Gallo manda in visibilio i quasi quattromila presenti: in dribbling si libera di un avversario, poi trova la deviazione amica di Maehle per superare Musso. Verdi va vicino al sorpasso, ma al secondo dei quattro minuti di recupero arriva la zampata vincente di Piccoli: l’attaccante si ritrova il pallone tra i piedi solo davanti a Milinkovic-Savic, la panchina nerazzurra esplode per una vittoria tanto pesante quanto sofferta.

Servono innesti di qualità, Juric ha già fatto capire che vorrebbe un rinforzo per reparto. Ha bisogno di un difensore centrale, di un centrocampista e di un trequartista, il presidente Cairo e il direttore tecnico Davide Vagnati hanno ancora dieci giorni a disposizione per accontentare il proprio allenatore. Per Rodrigo Becao dell’Udinese e per Tommaso Pobega del Milan si attende soltanto l’ultimo affondo, per la fantasia nel reparto avanzato bisognerà ancora trattare. Il tesoretto Lyanco, destinato alla Premier e al Southampton, può aiutare per tornare a bussare alla porta del Crotone per Junior Messias.

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