TMW RADIO - Di Gennaro ricorda Mascetti: "Un fratello maggiore nel Verona dello Scudetto"
L'ex centrocampista Antonio Di Gennaro, opinionista di TMW Radio, ha parlato in diretta con Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini durante la trasmissione Stadio Aperto, affrontando in apertura il tema Bari: "Bella cavalcata, meritata nonostante tanti abbiano parlato il Bari ha fatto i fatti e stracciato tutti, anche dopo un periodo difficile. Bravi il ds Polito e l'allenatore Mignani nel gestire 24 giocatori di livello, c'è stata sinergia totale. Domenica con l'Avellino ci sarà festa allo stadio, quindi derby col Taranto e l'ultima col Palermo per le sfilate: anche le ultime saranno importanti. Dopo che anni fa ci hanno fatto qualcosa di brutto, il Bari torna dove merita: basta con questi avventurieri".
Dove è stata imparata la lezione?
"Lo scorso anno mancò il feeling tra il ds Romairone e l'allenatore Auteri, cosa che invece quest'anno è stata la forza principale. Da Catanzaro hanno parlato molto, tirando fuori anche cose strane su aiuti al Bari... Comunque, parliamo di un gruppo di giocatori che ha scelto il progetto Polito, spalmando anche il loro contratto, più giovani importanti e l'innesto di Maiello a gennaio".
Un ricordo di Mascetti.
"Forse il più grande calciatore dell'Hellas, era un centrocampista-attaccante che segnava una decina di gol a campionato, riferimento del Verona. Per me e per la squadra dello Scudetto (ne era il ds, ndr) fu un fratello maggiore, è una brutta notizia. Sapevo della sua malattia, per certi smesso ha finito di soffrire e se ne è andato con la pace che merita. Nei primi anni di Verona ricordo ancora quando mi diceva di portare meno il pallone, cosa che invece piaceva a me. E poi quante volte l'ho visto calmare Bagnoli, una sua invenzione, quando ci voleva. E sapeva scegliere i giocatori. Sotto l'aspetto umano era strepitoso".
Cosa dice Chelsea-Real Madrid?
"Benzema è stato sottovalutato, parliamo di un fuoriclasse. Non è stato portato su per quel che è il suo importante valore, ma su questo, sulla gestione dei calciatori, Ancelotti è il numero uno".
Quali sono i problemi di Lukaku?
"Se uno è forte, lo è. Semmai bisogna stare attenti a fare certe valutazioni da 130 milioni. Sono tanti...".
Quanto valgono oggi 20 gol in Serie A?
"Non quella cifra. Sicuramente le società devono stare molto attente".
Che Verona sta vedendo?
"Oggi sono una delle migliori squadre in Italia, Tudor sta persino migliorando l'identità raggiunta da Juric. Giocano un calcio bellissimo e sta valorizzando profili importanti, come Caprari, Simeone ma anche Barak. Tameze, invece, è mostruoso: era bravo già prima, ora è cresciuto in maniera esponenziale. Bravissimo il ds D'Amico".
Le ambizioni di Italiano volano più veloce della Fiorentina?
"Secondo me sì, ed è anche giusto. Ha dato idea ed identità, potrebbero arrivare in Europa e farlo con merito. Il progetto della Fiorentina in teoria è importante, per quanto comunque le ambizioni di Italiano saranno comprensibilmente alte: è giovane e vuole bruciare le tappe, la società deve pensare bene di studiare un programma assieme al suo allenatore, facendolo partecipare in maniera netta".
Davvero avrà voce?
"Lì è il punto, altrimenti nascono incomprensioni. Ci vogliono scelte condivise: per fare il 4-3-3 di Italiano ci vogliono esterni forti, in più credo speri in un centravanti se non del livello di Vlahovic, quasi. Non me ne vogliano Cabral e Piatek...".