Specialista in subentri e doppie cifre, la Lazio all'ex vice di Pirlo. Ecco chi è Tudor

Igor Tudor è ufficialmente il nuovo allenatore della Lazio, la notizia adesso è stata confermata. In Italia è quarta avventura per lui da tecnico di una prima squadra dopo le due all'Udinese (il finale di stagione del 2017/18 e sei mesi a cavallo delle annate 2018/19 e 2019/20, fino a novembre 2019) e quella ben più felice alla guida dell'Hellas Verona. Senza scordarsi della carriera da calciatore, che l'ha visto calcare i nostri campi per un decennio tra Juventus e Siena, tra anni Novanta e inizio Duemila.

La sua traiettoria in panchina parte da lontano, da ben quindici anni fa. Era l'estate del 2009 e la prima tappa del percorso di Tudor è la sua Spalato e l'Hajduk che gli ha dato i natali prima da calciatore e poi anche da mister. Una trafila che inizia da vice di Edy Reja nella città croata e prosegue poi con le giovanili degli spalatini e persino attraverso una breve parentesi da secondo della Nazionale croata (solo formale, visto che farà zero partite) fino al momento della chiamata al salto nell'Hajduk. È aprile 2013, viene esonerato Miso Krsticevic di cui era stato vice, il club decide che tocca a lui: diventerà per lui una piacevole tradizione, quella dei subentri di successo. Iniziata proprio a Spalato, dove riuscì a vincere la coppa nazionale tempo poche settimane. Dalla Croazia per Tudor si sono poi aperte le porte della Turchia, dove però ha collezionato due discusse e non troppo fortunate parentesi prima al Trabzonspor e poi (dimettendosi a stagione in corso, sempre subentrando) al Galatasaray. A Istanbul lascerà tra le polemiche.

A quel punto per Tudor arriva il tempo del ritorno in Italia. Ci punta l'Udinese, reduce da una fase di crisi che ha portato all'esonero di Oddo: nell'aprile del 2018 Pozzo chiama il tecnico croato, quest'ultimo porterà i friulani alla salvezza ma non sarà confermato in favore di Nicola. Ne prenderà il posto nel marzo dell'anno successivo e sarà di nuovo salvezza. Stavolta la conferma è inevitabile ma l'idillio dura poco: a novembre, con la squadra in difficoltà, viene esonerato. Una breve parentesi di nuovo all'Hajduk (dal dicembre 2019 al termine della stagione) prima di accettare un "declassamento" da vice di Pirlo nella Juventus, per il quale curava soprattutto la fase difensiva. La stagione travagliata della Vecchia Signora, qualificata in Champions League per il rotto della cuffia, porterà al cambio totale dello staff, Tudor compreso. È nel settembre del 2021 che arriva però la svolta per Tudor: il Verona naviga in cattivissime acque e Setti opta per l'esonero di Di Francesco. Al suo posto, forse su suggerimento dell'ingombrante predecessore Juric, sceglie proprio Juric. Sarà un'inversione di tendenza con pochi precedenti: il cambio in panchina rivoluzionerà la squadra e a beneficiarne saranno soprattutto alcuni singoli. Su tutti Barak, Caprari e Simeone, tutti autori di una grande stagione valsa la doppia cifra di gol. Un cammino che però dura una sola annata, visto che al termine del campionato per visioni discordanti con la società, le strade di Tudor e del Verona si separano.

Arrivando ai tempi recentissimi, la stagione scorsa per Tudor è stata all'Olympique Marsiglia: i problemi non sono mancati, ma è stato comunque capace di portare la squadra francese al 3° posto in classifica e di far esplodere il talento di Alexis Sanchez, tanto da convincere l'Inter a riprenderselo dopo averlo lasciato partire proprio verso la Ligue 1. Guardando alle difficoltà successive vissute dall'OM, un lavoro forse rivalutato col senno di poi. La prossima parentesi per Tudor ora si chiama Lazio, nella Capitale sperano di poter beneficiare sin da subito del contributo di un allenatore specializzato in subentri.