Shevchenko entra nella Hall of Fame. E dal palco legge una lettera per il calcio italiano
A Coverciano è di nuovo tempo di leggende. Va infatti in scena la cerimonia annuale della "Hall of Fame del Calcio Italiano", il riconoscimento che dal 2011 la FIGC assegna a calciatori, calciatrici, allenatori, arbitri e dirigenti che hanno scritto la storia del nostro calcio. Nell’Auditorium del Centro Tecnico Federale sono assegnati i premi della XII edizione secondo i voti espressi dalla giuria di giornalisti sportivi coordinati da Matteo Marani, presidente della Fondazione Museo del Calcio.
Tra i protagonisti c'è anche Andriy Shevchenko (premiato nella categoria "Calciatore straniero"), Pallone d’oro 2004 e protagonista con il Milan degli anni Duemila. Con Sheva c'è anche chi decise di portarlo in rossonero: Ariedo Braida, direttore generale di quel Milan (Dirigente). Queste le parole dal palco, sul quale ha portato una maglia e un paio di scarpe. "La maglia è molto speciale, Fondazione Milan ha replicato la maglia della finale di Champions League 2002/03 ed è stata fatta per supportare un progetto di beneficienza in Ucraina. Che aiuto può dare il calcio alla popolazione ucraina? Il calcio in genere esporta valori e forza, aiuta le persone. E' un ponte che può costruire rapporti e poi lo sport può essere usato come una terapia. In Ucraina la gente sta soffrendo tanto, soprattutto i bambini, e io voglio ringraziare Gravina per l'ospitalità in questo bellissimo centro". Il secondo cimelio sono gli scarpini: "Sono scarpe che usavo nel 2012, quando stavo finendo la mia carriera da calciatori. Le ho usate nell'Europeo in Ucraina e Polonia e quello è stato uno dei momenti più belli della mia carriera".
Poi legge una lettera per il calcio italiano: "Caro calcio italiano, questa è la lettera di un bambino ucraino che sognava di arrivare da te. Il nostro primo incontro è stato in tv e mi sono subito innamorato di te, dinanzi a grandi campioni restavo fermo come si resta fermo dinanzi a un'opera d'arte. Il mio primo viaggio da bambino è stato in Italia e da subito mi ha colpito tutto della gente. Mi dissi che volevo tornare e sono tornato. Caro Milan, grazie per questo viaggio insieme. Ho conosciuto persone straordinarie come Berlusconi, Galliani, Braida e la famiglia Maldini. Entrare nella Hall of Fame del calcio italiano è un privilegio: Coverciano non è solo la casa dell'Italia, ma una istituzione conosciuta ovunque, da qui sono usciti i più grandi allenatori. Infine voglio ringraziare l'Italia per essere al nostro fianco in questo momento difficile, quello che per altri è normalità per noi è speranza in questo momento molto difficile. Italia ti voglio bene".
HALL OF FAME, XII EDIZIONE: I PREMIATI
Calciatore italiano: Daniele De Rossi
Allenatore: Luciano Spalletti
Calciatore straniero: Andriy Shevchenko
Calciatrice: Valentina Giacinti
Veterano: Roberto Boninsegna
Dirigente: Ariedo Braida
Premi alla Memoria: Agostino Di Bartolomei, Vincenzo D’Amico, Manlio Scopigno
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