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Salernitana, Sousa lancia l'ennesimo segnale. Mister insoddisfatto, pronti tre innesti

Salernitana, Sousa lancia l'ennesimo segnale. Mister insoddisfatto, pronti tre innestiTUTTO mercato WEB
© foto di Nicola Ianuale/TuttoSalernitana.com
domenica 13 agosto 2023, 09:15Serie A
di Luca Esposito

Le dichiarazioni rilasciate ieri mattina in conferenza stampa dal tecnico della Salernitana Paulo Sousa si aggiungono ad una già ricca collezione di "frecciate" che hanno contraddistinto un'estate calda non solo dal punto di vista meteo. Che il trainer portoghese, a giugno ad un passo dall'addio come testimoniano gli incontri con Napoli, Bologna e Genoa, non sia soddisfatto dell'operato della società è sotto gli occhi di tutti, già nel ritiro di Rivisondoli alzò la voce perchè "mi sarei aspettato rinforzi per i primi allenamenti, invece non è arrivato nessuno. Eppure sono andati via due calciatori titolari come Vilhena e Piatek. Per poter preparare bene la stagione è importante muoversi nei tempi giusti, la società sa quali sono le mie ambizioni". Poi, giorno dopo giorno, il malcontento è cresciuto, al punto che il mister ha già messo le mani avanti asserendo che "con un ritiro svolto in condizioni molto difficili, è evidente che non potremo partire in campionato come avrei voluto. Speravo di proseguire come nel finale della scorsa stagione, ad oggi però siamo veramente indietro sul mercato e la proprietà sa cosa mi aveva garantito quando ci siamo incontrati". Ieri poi la richiesta specifica: "Occorrono una punta centrale, esterni alti, un difensore che sappia giocare anche terzino, un altro trequartista e due centrocampisti. A questo punto immagino Mamadou Coulibaly tra i riconfermati, anche perchè nel ruolo non ho alternative. La situazione è chiara, loro hanno promesso una rosa più forte di quella della passata stagione e aspetto con fiducia. Ci sono altri 19 giorni". Parole che hanno spiazzato società e dirigenza. Iervolino ritiene che aver confermato la base dell'anno scorso, con nove titolari che sono rimasti a Salerno, rappresenti motivo sufficiente per muoversi con oculatezza garantendo i sostituti di Piatek e Vilhena per poi muoversi a costi bassi per cogliere eventuali opportunità legate alle uscite. Sul groppone restano infatti i vari Simy, Sepe, Orlando, Kristoffersen, Valencia, Fazio e Maggiore, sei milioni di euro di ingaggi.

A proposito di dichiarazioni ufficiali, però, appena un anno fa Iervolino assicurava che "salvarsi per la seconda volta di fila permetterebbe di fare grossi investimenti il terzo anno, quando Salerno sarà vista come una prima scelta e non avremo tutti questi rifiuti. Il nostro obiettivo è posizionarci nella zona sinistra della classifica, subito dietro le grandi, e prendere giovani fortissimi e campioni d'esperienza". Oggi, invece, si parla di budget ridimensionato, autofinanziamento e "necessità di fare un passo alla volta e di pensare alla salvezza. Il vero colpo di mercato è aver riscattato Pirola e Dia e aver trattenuto i migliori". La divergenza, come detto, è evidente. Per il club, preso Martegani, possono bastare una prima punta e un'altra scommessa nel reparto offensivo, Sousa invece vuole una panchina lunga e con alternative a livello dei titolari. Ciò comporterebbe grosse spese e la proprietà ha ricordato all'allenatore che il budget ridotto deriva anche dalla scelta dello staff tecnico di mettere fuori rosa gente ben pagata e che, per il presidente, poteva tranquillamente essere aggregata alla prima squadra. E c'è chi teme che escludere dalla lista dei convocati per la sfida di oggi Valencia, Bronn e Mazzocchi non al 100% ma arruolabili sia una sorta di strategia per lanciare un segnale ulteriore e per spingere Iervolino e De Sanctis ad accelerare. La società, però, resta della stessa idea. A breve arriverà una punta centrale giovane, extracomunitaria. Poi si ufficializzerà Martegani, sperando che la querelle passaporto possa essere risolta in settimana e che il centrocampista possa essere convocato già per la sfida interna con l'Udinese. Poi c'è l'asse con la Juve: tanti nomi, tante trattative, ma anche continui rinvii che stanno facendo spazientire il direttore sportivo. Che, a questo punto, se non partisse nessuno potrebbe concedere una seconda opportunità anche a gente come Botheim, Mamadou Coulibaly e Maggiore che, fino alla settimana scorsa, era nella lista dei partenti.

Difficile, comunque, stabilire chi abbia ragione o torto ma la società non concederà alibi a nessuno. Figuriamoci ad un allenatore che, incontrando altre squadre in estate, ha comunque ritardato la programmazione. E cosa accadrà se arriveranno 5 giocatori e non 7? Si può pretendere che una squadra che deve salvarsi, che ha già un'ossatura valida e che è rappresentata da un presidente che in 18 mesi ha speso tanto, possa investire come un club che lotta per l'Europa? Le voci sulle dimissioni sono del tutto campate per aria, almeno per il momento. Ma chi rappresenta un realtà fatta di colpi imminenti, grossi capitali pronti per essere investiti e di clima armonioso tra le parti non svolge bene il proprio compito. Le recenti dichiarazioni sono solo la punta dell'iceberg dell'insofferenza dello staff tecnico e hanno destato una certa sorpresa all'interno del club. Perchè prenderne sette, con l'obbligo di rispettare la lista over e la riconferma di tutti i titolari, significherebbe dover stravolgere l'organico a una settimana dall'inizio della stagione e sacrificare calciatori che magari non hanno fatto benissimo nel recente passato, ma nei quali De Sanctis e Iervolino credono.

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