Roma, non è la prima volta che si avvicina Mancini. Lui vorrebbe aspettare gennaio
La Roma stenta a decollare nonostante il cambio di panchina ad inizio stagione tra De Rossi e Juric, anche ieri i giallorossi hanno ceduto il passo, perdendo con il risultato di 3-2 sul campo dell'Hellas Verona. L'attuale tecnico ha diretto quest'oggi l'allenamento a Trigoria ma il suo futuro sembra tutt'altro che stabile e garantito, tant'è vero che nella Capitale si stanno facendo diversi nomi di candidati a prendere il suo posto. Tra questi uno dei più affascinanti riconduce alla figura di Roberto Mancini, che ha risolto da poche settimane il vincolo da commissario tecnico dell'Arabia Saudita.
Sarebbe di certo una scelta di rottura, considerando il forte legame tra Mancini e l'ambiente dei più grandi rivali, i concittadini della Lazio. Da giocatore Mancini ha vinto uno dei due storici Scudetti conquistati nei biancocelesti dalla loro storia e pure da allenatore il percorso comincia da Formello, inizialmente con i galloni da vice-allenatore e poi, dopo l'esperienza d'esordio da primo alla Fiorentina come intermezzo, anche da allenatore e basta. Non è neanche la prima volta che Mancini viene accostato alla possibilità di allenare la Roma. Nel 2009, per succedere a Spalletti, i senatori (su tutti De Rossi e Totti, che l'ha raccontato più volte) dello spogliatoio giallorosso avevano indicato lui come figura ideale, ma alla fine la società optò per Claudio Ranieri.
Nei giorni scorsi, peraltro, Mancini si è fatto fotografare proprio in Italia, a Roma. Certo, ha cenato a uno storico ristorante sede del tifo laziale, ma i voli pindarici che si stanno scatenando non guardano in faccia a nessuno. C'è un però: il tecnico marchigiano preferirebbe tornare lavorativamente in Italia solo a partire da gennaio, per motivi fiscali legati alla tassazione su chi ha lasciato l'Italia e vi fa rientro.