Ndour: "Pogba e Lebron James i miei modelli. Sogno la Champions e la Nazionale"

Cher Ndour ha scelto in inverno di tornare in Italia, cogliendo l'opportunità offerta dalla Fiorentina: “All’estero sono stato benissimo – ha raccontato dal raduno della Nazionale Under 21 nell'intervista rilasciata a Vivo Azzurro TV per 'Generazione Azzurra'- ma l’Italia è sempre l’Italia e ultimamente mi scorreva dentro il richiamo di casa. Da ragazzo avevo bisogno di stimoli e di affrontare nuove esperienze, è venuta fuori questa possibilità di andare all’estero e, anche se ero molto giovane, ho deciso di partire. Ho la fortuna di avere due genitori che tengono molto a me, che mi sono sempre stati vicini e che mi hanno seguito a Lisbona, Parigi e anche a Istanbul. Mi hanno sempre consigliato nelle scelte, lasciandomi però la decisione finale”.
Sul suo percorso ha agggiunto: “Al piccolo Cher direi di affrontare le cose con leggerezza e di mettere sempre davanti a tutto il piacere di giocare a calcio. PSG? Con Gigio (Donnarumma, ndr) a Parigi abbiamo legato subito, io poi venivo dalla vittoria dell’Europeo e la prima cosa che ha fatto è stata farmi i complimenti”.
Il percorso al Besiktas (12 presenze e un gol): “Sono arrivato a Istanbul e Ciro (Immobile, ndr) era già lì, ci siamo trovati molto bene ed è stato importante poter parlare con lui, anche perché il turco non è una lingua facile”, dice sorridendo. “Ciro e Gigio hanno fatto grandi cose, hanno vinto entrambi l’Europeo. Spero un giorno di poterlo vincere anche io”.
L'azzurro: “Avevo fatto tutta l’annata con mister Nunziata in Under 20 – racconta al microfono della piattaforma OTT della FIGC - ma Bollini spingeva per farmi fare l’Europeo Under 19 e alla fine ha avuto ragione lui. Con il mister ci siamo capiti subito, eravamo una squadra molto forte, con talento da tutte le parti. L’unica partita in cui abbiamo sofferto è stata quella del girone con il Portogallo, in cui abbiamo perso 5-1. Ma penso che quella sconfitta ci abbia fatto rimanere con i piedi per terra, dandoci ancora più motivazioni per vincerlo. La semifinale con la Spagna l’ho vissuta dalla tribuna con un’agitazione incredibile perché ero squalificato, poi in finale, forse per un segno del destino, abbiamo rincontrato il Portogallo. È stato bellissimo, quando l’arbitro ha fischiato la fine è stata un’esplosione di gioia”.
I modelli: “Sono un ragazzo semplice, tranquillo - si descrive Cher - e ogni volta che posso torno a Brescia dai miei amici e dalla mia ragazza. Andiamo nel bar storico, che è dei miei primi allenatori all’oratorio. Quando ho del tempo libero mi piace riposare e staccare del tutto dallo sport. Come caratteristiche mi sono sempre ispirato a Pogba, come dedizione al lavoro e per la carriera che ha avuto a Cristiano Ronaldo. E a LeBron James: seguo l’NBA, quello che sta facendo a 40 anni è frutto non solo del talento ma anche della dedizione che ci mette. Ho diversi sogni nel cassetto come vincere la Champions League ed esordire con la Nazionale maggiore”.
