Mourinho: "Lo sport è fatto per vincere, difficile vedere vincenti come me e Ancelotti"
Tra i tanti temi toccati nell'intervista concessa al Corriere dello Sport, José Mourinho ha parlato anche della scarsa qualità di gioco che - a detta di molti - dà alle sue squadre: "Lo sport è fatto per vincere, anche se sei in una squadra di minore qualità o in uno sport individuale . Quando Jacobs affronta sui 100 un ragazzino che fa 12 e 5, il ragazzino sa di non avere la possibilità di batterlo. Tuttavia quel giorno Jacobs potrebbe fermarsi dopo 10 metri e il ragazzino avrebbe un’opportunità da sfruttare. Non si parte mai per non vincere: ogni volta che sento parlare di qualità senza vittorie dico che si tratta di una delle tante bugie di un mondo in cui sono spariti la meritocrazia, il pragmatismo dei risultati e la crudeltà della sconfitta".
Prosegue Mourinho: "Sfruttando la potenza del social media, vengono fatti passare concetti e valutazioni drogati. Si spacciano per grandi allenatori personaggi senza titoli, invece io credo che il valore corretto lo determini la carriera. Quando finirà la generazione di Carlo, la mia e di altri della stessa età che hanno vinto tanto, dubito che ritroveremo carriere altrettanto lunghe e di successo. I nuovi fenomeni verranno masticati in fretta. Oggi l’allenatore bravo arriva con più velocità e con la stessa velocità vien e sostituito da altri fenomeni passeggeri. Prima era il pragmatismo dei risultati che rendeva bravo un allenatore, era la crudeltà di un a sconfitta che costringeva un professionista ad andare in A, B, C e a battagliare per cercare di tornare a quel livello".