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Moggi sentenzia: "Alla Juventus manca il leader. Motta? Deve capire meglio la squadra"

Moggi sentenzia: "Alla Juventus manca il leader. Motta? Deve capire meglio la squadra"TUTTO mercato WEB
© foto di Simone Calabrese
ieri alle 22:08Serie A
di Yvonne Alessandro

Intervenuto sulle frequenze di Radio Bianconera, nel corso della trasmissione 'Cose di Calcio', l'ex dirigente calcistico di lungo corso Luciano Moggi si è soffermato sul momento che sta attraversando la Juventus: "Come sta la Juve a metà percorso? È una squadra di ragazzini, di giovani, che sostanzialmente devono compiere un miracolo a fare un progetto. Un allenatore che deve cominciare a capire meglio la squadra. Io credo che se mantiene la posizione di classifica che ha, per il primo anno abbia fatto anche bene. Certamente non benissimo, perché i tanti pareggi hanno offuscato un po'... soprattutto l'idea dei tifosi", ha analizzato in prima battuta.

Proseguendo con l'analisi: "Ma questo non significa che non abbiano fatto un certo cammino che può portare alla realizzazione di un progetto che potrebbe essere quello di iniziare con i giovani e finire per aprire un ciclo, questa è la Juventus. Io per esempio l'ho scritto, non mi va di criticare perché sono le difficoltà che esistono per portare avanti una squadra. Io ho scritto che è una squadra non ispirata, ma non ispirata intendo, praticamente l'imperizia come tale, cioè la poca assuefazione a una partita. Perché quando i giovani hanno 18, 19, 20 anni, praticamente devono dare un qualcosa di esperienza che non hanno. Siccome qui mancano i leader, il problema diventa proprio dall'esperienza. Sì, manca il leader. Manca il leader in questa squadra - ha riconosciuto Moggi - che possa parlare di ispiratore in campo, possa mettere insieme le cose con i compagni. Su questo non c'è dubbio".

Sulla rivoluzione fatta in estate tra entrate e uscite di giocatori, con Thiago Motta in panchina: "No, le rivoluzioni a me non piacciono. Non mi piace, a me piace mettere insieme una squadra con i migliori che ci sono e non più inserire quelli che dovrebbero andare in là all'ispirazione. L'ispirazione che praticamente si trasforma in esperienza e l'esperienza si trasforma in rendimento alto. Questo è quello che in pratica deve essere fatto. Io però non mi sento di criticare. Dico soltanto che mancando l'ispirazione manca il leader e il leader è quello che è in campo", ha ragionato l'ex dirigente.

Chiosando con una riflessione: "Faccio l'esempio di Montero in difesa. Se c'era qualcosa da sistemare in difesa durante la partita, lui era il giocatore pronto a dare un consiglio al compagno e il compagno conoscendo che Montero non te le dice due volte le cose. Io parlo di Montero, poi parlo a centrocampo. Avevamo, per esempio, Emerson. Emerson era uno di quelli che poteva dire al compagno due step avanti, due step dietro e il compagno eseguiva perché sapeva le qualità di Emerson nell'insieme della partita. Mancano questi giocatori qui che poi verranno anche presi. La costruzione di un progetto con i giovani comporta anche questo".

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