Marcolin a RFV: "Palladino per far crescere la Fiorentina faccia come Mourinho"
Dario Marcolin, ex calciatore e opinionista di DAZN che darà la voce a Fiorentina-Inter , ha parlato così a Radio FirenzeViola della sfida di domenica: "È una sfida da primato, tutte e due le squadre sono a pari punti ed entrambe stanno facendo un ottimo campionato. Se dell'Inter te lo aspettavi, la Fiorentina invece ha cercato prima di essere una squadra che cercava di capire quello che voleva l'allenatore, per poi diventare una squadra che gioca praticamente ad occhi chiusi. Sono le classiche partite che valgono una stagione. Fare bene in casa con l'Inter e riuscire a proporre il gioco che stai producendo ti fa capire che hai fatto un ulteriore step, anche per l'allenatore stesso che si sta misurando con una piazza importante."
Se la Fiorentina domenica dovesse battere l'Inter, diventa davvero in lotta per lo scudetto?
"La posizione che ha di classifica la rende una delle due sorprese di quest'anno, insieme alla Lazio. Le due squadre hanno un unico comune denominatore che è il gioco palla a terra, e le squadre che lo hanno come motore di gioco possono andare lontano. Può esserci il momento negativo, ma quando hai una struttura e delle idee di gioco arrivi lontano, quindi anche se non dovesse battere l'Inter per me sarà una squadra che rimarrà a lungo nel vertice della classifica".
Tra i titolarissimi stasera contro il PAFOS la Fiorentina dovrebbe schierare Adli e Beltrán, due giocatori che sono diventati molto preziosi. Ci si inizia anche a chiedere come possa essere mantenuto Beltrán tra i titolari quando tornerà a brevissimo Gudmunsson, da allenatore come li faresti convivere?
"Quando l'allenatore ha l'imbarazzo della scelta vuol dire che i giocatori sono tutti di qualità, e la bravura dell'allenatore sta proprio nel far coesistere tutti questi giocatori forti, come per esempio ha fatto Mourinho quando ha vinto il triplete. Beltrán è un giocatore che potrebbe andare anche sull'esterno, come ha fatto anche in passato. Sarà poi Palladino a decidere, ma l'importante è mantenere l'equilibrio che vuol dire sacrificio: La stessa Inter attacca con sei giocatori, che devono poi essere bravi a mantenere l'equilibrio, che ha fatto fatica a mantenere nella prima parte di campionato quando prendevano troppi gol: ritrovato quell'equilibrio ha ritrovato la solidità, e lo stesso deve valere per la Fiorentina".
Equilibrio che la Fiorentina ha trovato a centrocampo con il trio Cataldi, Bove e Adli. è un trio all'altezza per inseguire le vette fino a fine campionato?
"È un centrocampo in cui ci sono tutti giocatori che hanno soprattutto motivazione: Bove e Adli hanno gamba, mentre il più tecnico è Cataldi, ma sono la spinta e la fiducia dell'allenatore che fanno capire che questi giocatori possono arrivare fino in fondo. Quello che ha fatto la Fiorentina fino ad adesso dovrà essere confermato nella seconda parte di campionato, con tutte le fatiche accumulate: è quella la vera sfida, soprattutto visti i numerosi impegni che per esempio il Napoli non ha".