Lotito aveva ragione, non bastava un acquisto a gennaio: ne servivano molti di più

Prima della partita contro l’Atalanta - una resa con poco orgoglio per la Lazio, contestata dai tifosi presenti a Bergamo e al rientro a Formello - il ds Fabiani era stato chiaro: ”Era inutile prendere tanto per prendere. Il mercato non deve diventare una moda, semmai una necessità. Gennaio è mercato di riparazione, noi dovevamo riparare ben poco”. Peccato, però, che il campo non gli abbia dato ragione. Anzi, lo ha smentito in pieno. Perché per l’ennesima volta la Lazio è sterile, non si diverte, gioca senza leggerezza tanto da calciare una sola volta in porta: il rigore di Immobile. Tra l’altro, è l’unico tiro nello specchio nelle ultime tre partite della squadra di Sarri, ultima in classifica per questa specialità. I gol, invece, sono 12 nelle ultime 12: davvero un dato basso, non da Champions.

Del futuro del tecnico e delle sue scelte di formazione ieri (stupisce la rinuncia a Vecino in una partita contro l’Atalanta) se ne parlerà nei prossimi giorni, perché domenica la notizia più importante è stata la (non) risposta della squadra al messaggio di Lotito. Il Presidente infatti nei giorni scorsi aveva ribadito di non voler intervenire sul mercato perché si fidava del gruppo e degli acquisti estivi, per cui ha speso circa 100 milioni per sua ammissione. Glielo ha ribadito anche sabato nella rifinitura. Lo spogliatoio però non ha reagito ed è stato travolto dall’Atalanta in uno scontro diretto con vista Champions, che ora diventa un miraggio. Un esterno nuovo dal mercato avrebbe aiutato, ma non avrebbe cambiato volto alla squadra e non avrebbe, probabilmente, cambiato le sorti della trasferta di Bergamo. L’impressione infatti è che ne sarebbero serviti altri di acquisti, non solo uno in attacco, per cambiare le sorti di una stagione iniziata male e che potrebbe finire peggio. E le responsabilità sono di tutti, da Sarri all’ultimo dei giocatori. Passando per la società, ovviamente.