Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroCalendariEuro 2024
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliaricomoempolifiorentinagenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliparmaromatorinoudinesevenezia
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenafrosinonelatinalivornonocerinapalermoperugiapescarapordenonepotenzaregginasalernitanasampdoriasassuoloternanaturris
Altri canali euro 2024serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta

Lecce, lady Sticchi Damiani: "Italia? Non si può dare la colpa del fallimento alle Primavere"

Lecce, lady Sticchi Damiani: "Italia? Non si può dare la colpa del fallimento alle Primavere"TUTTO mercato WEB
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
martedì 2 luglio 2024, 17:38Serie A
di Dimitri Conti

Marina D'Arpe, moglie di Saverio Sticchi Damiani, presidente del Lecce, ha rilasciato una lunga intervista al portale Pianetalecce.it: "La verità è che noi salentini siamo abituati alla conquista sofferta, nel calcio come nella vita quotidiana. A noi non regala niente nessuno, tutto ciò che otteniamo, lo guadagniamo sul campo, fino alla fine. Mio marito è consapevole dell’enormità di ciò che è stato fatto finora, della fatica impiegata e del valore del traguardo, per potersi permettere il lusso di pretendere anche la cornice perfetta per la salvezza".

Fino a ottobre siete andati fortissimo, poi un rallentamento.
"Avevamo effettivamente cominciato molto bene. L’avvio lasciava sperare in un campionato senza troppi affanni. Ma la serie A italiana è piena di insidie. Ormai le conosciamo, per averle sperimentate tutte. Bisogna cercare di fare il maggior numero di punti, possibilmente all’inizio, perché arriva un momento del campionato in cui, per le medio-piccole squadre, la flessione può essere fisiologica (unitamente a qualche decisione arbitrale discutibile che si può rivelare penalizzante) ed è quindi auspicabile cercare di non trovarsi in certe posizioni. Sebbene quest’anno il Frosinone sia sceso in B, pur senza essere mai stato in zona retrocessione".

Come siete arrivati all'esonero di D'Aversa?
"Una decisione complessa, nel senso che penso sia stata determinata dalla somma di più fattori. Non si può negare che la squadra negli ultimi tempi avesse subito un’ involuzione, che i giocatori avessero perso la freschezza mentale. Un periodo di difficoltà con al suo culmine, purtroppo, il blackout dell’allenatore. In quella situazione così particolare, la società, per l’esonero, ha scelto di porre l’accento esclusivamente sul gesto antisportivo, tralasciando eventuali motivazioni tecniche. Ma questo, ormai, rappresenta il passato, per tutti. Per il futuro, auguro con il cuore tanta fortuna a mister D’Aversa. E a noi, ovviamente".

Il presidente come ha vissuto quei momenti?
"Li ha vissuti alla sua maniera, mantenendo la lucidità e lavorando. Ha trascorso tutta la notte dopo Lecce-Verona a studiare i profili degli allenatori che avremmo potuto ingaggiare. Numeri, statistiche, media punti. Voleva arrivare con un’idea personale all’incontro del giorno successivo con Pantaleo. E si era “preparato” talmente bene che avevano pensato entrambi alla stessa persona".

E Gotti che tipo è?
"Persona di grande qualità professionale e umana. Lo stimo molto. Appena arrivato in società, ha inquadrato con immediatezza la situazione e ha saputo trovare le chiavi di lettura e le soluzioni giuste".

Ha visto la Nazionale?
"Provo una certa “indifferenza”, una forma di intima protesta che durerà almeno fino a quando un giocatore del Lecce non verrà finalmente convocato. Sono sicura che alcuni dei nostri avrebbero potuto dare qualcosa in più alla penosa Italia che abbiamo visto in questo Europeo. A mio parere siamo arrivati immeritatamente agli ottavi".

Gravina ha dato la colpa ai troppi giovani nei vivai, qualcuno ha subito pensato a voi.
"Non si può sostenere che la colpa del fallimento della Nazionale sia delle Primavere, piene di stranieri, senza, poi, analizzare che le Prime Squadre sono infarcite delle più varie nazionalità e che gli italiani si contano sulle dita di una mano. Oltretutto, si lamentano della nostra Primavera “Campione di esterofilia”, ma dimenticano di sottolineare che, in Prima Squadra, eravamo tra le poche con il maggior numero di italiani in rosa nella formazione tipo".

Una speranza per il Lecce?
"Vorrei un Lecce che incarnasse completamente la dignità e la forza del suo popolo. Un Lecce di cui andare orgogliosi. Un Lecce attraverso il quale si potessero fare cose importanti per il territorio".

Articoli correlati
Primo piano
TMW Radio Sport
Serie A
Serie B
Serie C
Calcio femminile