Le pagelle dell'Inter - Barella alla LeBron, che partita Bastoni e Dumfries! Lautaro nota stonata
BENFICA-INTER 0-2
(52' Barella, 82' Lukaku)
Onana 7 - Un brivido lungo la schiena di Inzaghi quando dribbla secco Ramos in area, para il fuoco amico e nemico sull'occasione di Rafa Silva a inizio gara. Aiutato da Dumfries nella migliore chance dei portoghesi, nel finale mura con reattività il possibile 2-1.
Darmian 6,5 - Dove lo metti sta e infatti Inzaghi su di lui ha solo un dubbio: la posizione. Come prevedibile spinge poco, e del resto la comanda è chiara, ma dietro non soffre praticamente mai.
Acerbi 7 - Nelle ultime uscite è apparso in flessione anche lui, nella serata di gala mette lo smoking e guida la difesa. Si concede pure sortite offensive, su Ramos neanche un brivido.
Bastoni 7,5 - La sofferenza e la gioia di giocare una partita di Champions, aveva detto. Le parole pre-partita sono state quelle giuste, la prova idem: dal suo cross nasce il vantaggio nerazzurro, dalle sue iniziative partono tanti altri palloni potenzialmente pericolosi. (Dal 90' De Vrij s.v.).
Dumfries 7,5 - Che giocatore sarebbe, se indovinasse tutte le scelte palla al piede? Rivedibile da quel punto di vista nel primo tempo, il meglio di sé sembra darlo sulla propria linea di porta: decisivo il salvataggio sulla miglior occasione del Benfica per trovare subito il pareggio. Poi conquista il rigore e offre a Gosens l'occasione, non sfruttata, per il tris. (Dall'87' D'Ambrosio s.v.).
Barella 8 - Ha il 23 di LeBron sulle spalle, da grande appassionato di basket, e finora non aveva mai segnato un gol di testa in nerazzurro. Sceglie la miglior serata possibile per togliersi questo sfizio, trasformando la sua in un'annata da record. Il suo terzo tempo indirizza la partita e forse anche la qualificazione.
Brozovic 6,5 - Da insostituibile a rincalzo, ma con al braccio la fascia da capitano. Segnali di crescita non indifferenti, nell'indecifrabile stagione del croato. Cartellino giallo per proteste, oggettivamente evitabile.
Mkhitaryan 6,5 - Tra i migliori nel primo tempo, nella ripresa partecipa alla sagra dell'occasione sciupata. Fa pesare la sua statura internazionale.
Dimarco 5,5 - Che rischio al quarto d'ora: di testa, assist al contrario per Rafa Silva che non capitalizza, errore da matita blu. Dalle sue parti si aggira il nemico pubblico numero uno di serata e si sente, in avanti offre i soliti cross che i compagni non raccolgono. (Dal 62' Gosens 5,5 - Meglio dell'italiano nel complesso, ma che rimpianto quel pallone che avrebbe potuto chiudere la pratica).
Dzeko 5,5 - I compagni lo cercano, lui si fa trovare. Mancano i tempi: troppo macchinoso nella prima frazione di gara, tanto nelle rifiniture quanto nelle conclusioni. Solo teoriche, perché non arriva mai al posto giusto al momento giusto. Scompare nella ripresa. (Dal 61' Lukaku 7 - Il gol su azione latita, ma quanto pesi quel rigore lo sa soltanto chi ne ha tirati. Non sbaglia, come sempre accaduto in nerazzurro: in attesa di essere il vero Big Rom, il suo zampino c'è eccome).
Lautaro 5 - Ha sulla coscienza il tiro mancino giocato ai compagni a Salerno e forse pesa. Da quando ha smesso di segnare, l'Inter non ha più vinto: stasera la storia è cambiata, anche se il suo periodo no prosegue. Avulso dal gioco dei compagni, quando prova a rendersi protagonista per poco non combina la frittata. E Inzaghi lo cambia. (Dal 62' Correa 6,5 - Questa volta è l'argentino giusto. Niente di indimenticabile, ma passi avanti rispetto al Toro).
Simone Inzaghi 8 - Sceglie la continuità rispetto al doppio confronto col Porto, ma è altrettanto coerente nel non difendere le sue valutazioni iniziali visto l'andamento della gara. Forse non è uomo di campionato, forse è davvero solo colpa della sfortuna. Di sicuro, in gara secca cambia tutto e si conferma mina vagante della competizione. La semifinale non è dietro l'angolo per quel tanto di scaramanzia che non guasta mai, ma è decisamente raggiungibile. E chi l'avrebbe detto ad agosto.