Lazio, serve un reset completo. E il (pessimo) calendario fino alla sosta non aiuta
Pochi giorni per resettare tutto. Provare a spegnere e riaccendere la spina, sperando di cancellare quanto di sbagliato fatto da agosto in poi e ritrovare nella memoria (stile console degli anni Novanta) solo le buone cose dell’anno scorso. La Lazio, mai partita così male nell’era dei tre punti, a Formello cerca di svegliarsi dall’incubo che sta vivendo: tre ko, un pareggio e una sola vittoria in Serie A, lla zona retrocessione dista solo un punto. Serve ritrovare lucidità mentale, entusiasmo, freschezza fisica, le giuste distanze in campo e la voglia di attaccare la profondità: insomma, non problemi banali.
A complicare una situazione già molto delicata, c’è il calendario della Lazio. Che mercoledì ospiterà all’Olimpico il Torino, avversario sempre molto ostico per i biancocelesti: per la fisicità e il modo di stare in campo di Juric, non sarà una partita semplice. Poi sabato Immobile farà visita a San Siro rossonero prima delle ultime due gare che ci portano alla sosta: Celtic a Glasgow e soprattutto Atalanta a Roma. Due big match nel periodo più difficile degli ultimi anni, con in mezzo la prima trasferta del girone di Champions. Che a oggi non può essere la priorità della Lazio, che deve prima risollevarsi in campionato.