Lazio, Sarri teme la partita con il Lecce. E in attacco perde i pezzi

Questa partita se l’era segnata da tempo, perché negli ultimi 3 incroci contro il Lecce non ha mai vinto. E la sconfitta all’esordio in campionato ad agosto ancora brucia: da lì, la Lazio è caduta in un vortice di difficoltà da cui sembra essersi ripresa soltanto da poche settimane. In più, a rendere la partita di oggi alle 12.30 ancora più importante e insidiosa, c’è il fatto che viene dopo il derby vinto in Coppa Italia: è quindi un gigante esame di maturità per la sua Lazio, che dovrà essere brava a ritrovare le energie fisiche e mentali per la quinta vittoria consecutiva. Non è mai accaduto nell’era Sarri.

Nessuno quindi a Formello sottovaluta il Lecce, Sarri è stato un martello negli ultimi giorni e aveva già avvisato la squadra in conferenza stampa dopo il derby. Bella l’euforia, legittimo l’entusiasmo, ma ora c’è la prova del nove. Una di quelle partite spartiacque della stagione. Per questo preoccupa la situazione dell’attacco biancoceleste. Zaccagni e Isaksen dovrebbero giocare ma non sono al massimo, hanno stretto i denti mercoledì con la Roma e non sono ancora guariti al 100% dai rispetti infortuni. Al centro, poi, c’è una voragine: Castellanos si è fatto male cotro la Roma lesione di basso-medio grado (rischia la Supercoppa), e Immobile è al rientro dopo quasi un mese. Non può giocare titolare, Ciro, al massimo ha 15-20 minuti sulle gambe. Il posto dovrebbe essere di Felipe Anderson, che l’anno scorso ha sorpreso tutti da falso nueve, ma il brasiliano ieri si è fermato per un fastidio al polpaccio sinistro (ha giocato tutte le ultime 125 partite). Da Formello parlano di gestione, ma può essere pretattica. In caso di forfait, toccherà a Pedro.